La stranezza, film di Roberto Andò ispirato alle vicende dello storico drammaturgo Luigi Pirandello, torna ad appassionare il pubblico di Rai 1 questa sera, alle 21:30. Protagonisti della pellicola, Ficarra e Picone che interpretano due becchini Sebastiano Vella e Onofrio Principato che si dilettano con il teatro amatoriale.



La trama si dispiega a partire dall’ottantesimo compleanno di Giovanni Verga, interpretato da Renato Carpentieri, che spinge Luigi Pirandello a tornare in Sicilia dove scopre che l’amata balia, (Aurora Quattrocchi), è morta. Lo scrittore decide così di occuparsi personalmente del funerale della donna e incontra due becchini che scoprirà essere degli appassionati di teatro. Sebastiano e Onofrio hanno una piccola compagnia amatoriale, e lo scrittore decide di assistere alle loro prove. Pirandello viene tormentato da strane visioni che ispireranno la sua opera più nota e amata.



La stranezza: la storia vera del film ispirato a Pirandello

La stranezza è ispirata alla storia vera di come lo scrittore e drammaturgo Luigi Pirandello è giunto a partorire una delle sue opere più celebri  Sei personaggi in cerca d’autore con il quale ha ricevuto, nel 1934, il Premio Nobel per la Letteratura. Il film è ambientato nel 1920, epoca in cui lo scrittore nella realtà viveva a Roma; in quel periodo Pirandello era in preda ad una forte crisi letteraria e personale.

Ma qual è la storia vera de La stranezza? La pellicola di Roberto Andò riprende i fatti realmente avvenuti al Teatro Valle di Roma in cui si viene a creare una vera e propria discussione tra il pubblico: qualcuno approva e altri, invece, disprezzano l’opera. Per quanto riguarda la figura dei due becchini, invece, le cronache non hanno confermato la loro esistenza. Non è dato sapere se siano persone realmente esistite o semplicemente il frutto della penna dell’autore. La sospensione tra il vero e l’assurdo è ciò che caratterizza le opere del drammaturgo il quale vede nella “stranezza” l’inquietudine, la tristezza, l’imbarazzo e diverse emozioni che vengono a fargli visita sotto forma di spettri o visioni. Il fluire della sua creatività lo porta a concepire una delle sue opere più apprezzate che pone il pubblico sempre dinanzi un solo interrogativo: sarà vero o falso quello che vedo?