Il film In arte Nino ispirato alle vicende personali di Nino Manfredi si discosta in diversi punti dalla storia vera dell’attore e regista ciociaro. Una delle differenze più eclatanti riguarda il suo incontro con la moglie Erminia, nel quale non c’entrano serenate o strane frodi: i due si conobbero a partire dalla loro frequentazione comune del mondo dello spettacolo, lui nel settore del teatro e lei in quello della moda. In un’intervista rilasciata nel 2016 a Female World, Erminia Ferrari – questo il suo nome completo – racconta approfonditamente di quell’incontro: “Stavamo assistendo alle prove di questo spettacolo e gli attori dovevano sembrare dei cani al guinzaglio. Uno di questi era Manfredi, con Bonagura e Pisu. Io rimasi così impressionata dalla loro bravura che me ne uscii con una frase per loro infelice”. La modella, infatti, li definì ‘cani’, parola che nel gergo teatrale vuol dire attore poco abile, che ‘abbaia’, più che recitare. Incomprensioni a parte, i due iniziarono a frequentarsi e il resto è storia. (agg. di Rossella Pastore)



Chi è stato Nino Manfredi

Nasceva il 22 marzo di 100 anni fa Nino Manfredi, attore e regista originario di Castro dei Volsci (Frosinone) destinato a segnare per sempre la storia del cinema italiano (e non solo). Interprete versatile, in grado di cimentarsi sia in ruoli comici che drammatici, Manfredi è uno degli artisti più apprezzati del Novecento. Oggi, Rai1 lo commemora con la messa in onda di In arte Nino, film diretto dal figlio Luca Manfredi e interpretato da Elio Germano. La pellicola segue pedissequamente le vicende di Nino Manfredi, soffermandosi in particolare sugli anni formativi e quelli degli esordi. Il successo venne con la sua partecipazione a Canzonissima nel 1959, vero e proprio riscatto per Manfredi che fino ad allora aveva dovuto affrontare diverse difficoltà. All’inizio degli anni Quaranta, Nino si ammalò di tubercolosi, e fu costretto a una permanenza abbastanza lunga in sanatorio. Finalmente guarito, durante la Seconda guerra mondiale, si rifugiò sulle montagne di Cassino per sfuggire all’arruolamento, e là rimase fino all’armistizio dell’8 settembre ’43.



La storia vera di Nino Manfredi

Finita la guerra, Nino Manfredi si trasferì a Roma per proseguire gli studi in Giurisprudenza, frequentando in contemporanea l’Accademia d’arte drammatica. Divenuto attore, ebbe successo prima in teatro e poi in tv alla fine degli anni Cinquanta. E agli anni Cinquanta risale anche il suo matrimonio con Erminia Ferrari, dalla quale ebbe tre figli: Luca, regista come lui, Roberta, conduttrice, attrice e produttrice, e Giovanna. A questi si aggiunge Tonina, nata da una relazione extraconiugale con una fan bulgara, Svetlana Bogdanova. L’attore riconobbe la bimba e gli altri tre scoprirono di avere una sorella poco prima della morte dell’attore, avvenuta nel 2004 a seguito delle conseguenze di un’emorragia cerebrale.

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