Strage a un rave di musica elettronica in Israele, vicino al confine con la Striscia di Gaza. Qui Hamas avrebbe ucciso 250 persone, secondo quanto riferiscono i media israeliani: molte vittime sono europei e americani. Secondo l’Independent, “potrebbero esserci centinaia tra morti e dispersi, forse presi in ostaggio, tra i giovani che partecipavano al Nova Music Festival”. Sono diversi i video che mostrano l’attacco dei miliziani di Hamas al festival: questo è avvenuto alle prime luci dell’alba. Il festival di musica elettronica, che celebrava la Natura per la festa ebraica del Sukkot nei pressi del kibbutz di Reim, vedeva almeno 3mila partecipanti.
L’evento era organizzato con tre palchi, un’area campeggio e una di ristorazione. Qui i miliziani hanno fatto irruzione e “sparato a chiunque per ore”, come spiegano i testimoni. In tanti “sono stati uccisi nei bagni” dove si erano nascosti. Nella zona del rave party del kibbutz Reim, presso il confine con Gaza, sarebbero stati trovati 260 cadaveri “e le ricerche non si sono ancora concluse”, come reso noto da un portavoce della organizzazione rabbinica Zaka che si sta occupando del recupero di cadaveri. Il massacro sarebbe avvenuto sabato mattina: a compierlo l’ala militare di Hamas durante il blitz lanciato in territorio israeliano, che ha visto centinaia di morti a Tel Aviv. Secondo la tv pubblica Kan, l’inteligence di Israele pensa che Hamas fosse al corrente del party e che abbia inviato decine di miliziani lì di proposito proprio per compiere la strage.
Hamas, strage a un rave di musica elettronica. Testimoni: “Erano dappertutto”
Tante le testimonianze delle tragiche ore del massacro al rave di musica elettronica in Israele. Tra queste c’è un video che ritrae Noa Argamani, protagonista di un filmato diventato virale in cui si vede lei presa in ostaggio dai miliziani di Hamas. Le immagini, rilanciate dalla Cnn, mostrano la giovane sul retro di una motocicletta mentre viene portata via, tra le grida di aiuto. Avinatan Or, il suo fidanzato, viene portato via da diversi uomini ed è costretto a camminare con le mani dietro la schiena. I familiari e gli amici della coppia hanno chiesto che il video venga diffuso nella speranza di localizzarli e garantire il loro rilascio. “È molto difficile quando vedi qualcuno che ti è così vicino essere trattato in questo modo”, ha affermato alla Cnn Amir Moadi, un coinquilino di Noa.
C’è anche chi, fortunatamente, è riuscito a scappare dal massacro di Hamas. “Erano dappertutto, con armi automatiche. Erano in piedi accanto alle auto e cominciavano a sparare e mi sono accorta che era facilissimo restare uccisi, perché tutti stavano scappando in tutte le direzioni”, ha raccontato alla Bbc di Gili Yoskovich, una ragazza israeliana che stava partecipando al rave per celebrare la festa di Sukkot. “I terroristi arrivavano da cinque direzioni e quindi non sapevamo se scappare per di qui o per di là, quindi siamo saliti in macchina e abbiamo guidato per un po’. Qualcuno sparava verso di me, quindi sono scesa e mi sono messa a correre. Ho visto un terreno con degli alberi di pomelo e sono andata lì” ha spiegato la giovane. Nascosta tra gli alberi ha trascorso ore: “Quindi stavo in mezzo a un frutteto ed ero sdraiata a terra. Erano tutti intorno. Andavano di albero in albero, sparando, dappertutto, da due lati. Ho visto persone venire uccise tutt’intorno. Ma ero silenziosissima. Non piangevo. Non facevo nulla. Respiravo”.