Strage Altavilla Milicia: Giovanni Barreca, coinvolto nel massacro della sua famiglia con la figlia 17enne e due coniugi palermitani, Massimo Carandente e Sabrina Fina, è stato scarcerato e trasferito in una Rems, residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Questo perché l’uomo, in sede di perizia psichiatrica, è stato riconosciuto incapace di intendere e di volere e per questo non imputabile. Non affronterà alcun processo, nonostante la gravità dei reati contestati.
Nella strage di Altavilla Milicia, avvenuta lo scorso febbraio nel Palermitano, sono morti la moglie di Giovanni Barreca, la 42enne Antonella Salamone, e due dei tre figli: il 16enne Kevin e il piccolo Emanuel, di appena 5 anni. Tutti sarebbero stati prima torturati e poi assassinati nel contesto di presunti esorcismi violenti, “riti di purificazione” dal demonio a cui, secondo l’accusa, avrebbero preso parte anche gli altri due coindagati Fina e Carandente. Antonella Salamone sarebbe stata inoltre data alle fiamme e il suo corpo carbonizzato è stato seppellito in giardino, dove poi è stato ritrovato.
Strage Altavilla Milicia, perizia psichiatrica anche per la figlia 17enne di Giovanni Barreca
Non solo Giovanni Barreca, ma anche la figlia 17enne sarà sottoposta a perizia psichiatrica su decisione del gup del Tribunale per i minorenni, Nicola Aiello, che ha incaricato un neuropsichiatra infantile di Roma come perito e ha sospeso i termini della misura cautelare in carcere nelle more degli accertamenti sulla ragazza.
Occorre stabilire se la giovane, accusata di aver preso parte alle torture su madre e fratelli insieme al padre e alla coppia di presunti fanatici religiosi, fosse capace di intendere e di volere al momento del massacro e se sussista la pericolosità sociale. Il suo destino giudiziario dipenderà in parte proprio dal risultato dell’esame a cui sarà sottoposta, proprio come accaduto per il genitore Giovanni Barreca.