È stato arrestato in Germania un presunto terrorista presente durante l’attentato di Parigi del 13 novembre 2015 al teatro Bataclan: la “madre” di tutte le azioni Isis in questo ultimo scorcio di contemporaneità vede oggi una clamorosa e improvvisa “novità” nelle indagini che non si sono mai fermate alla ricerca di tutte le cellule connesse a quelle che intervennero negli attacchi suicidi in quella folle notte parigina di ormai 4 anni fa. Si tratta di un 39enne bosniaco destinatario di un mandato di cattura europeo quello arrestato in Germania vicino a Dresda e preso in custodia provvisoria in attesa dell’estradizione in Belgio: l’arresto sarebbe avvenuto in realtà una settimana fa, spiegano i media tedeschi, e l’accusa è quella di sostenere un’organizzazione terroristica islamista in stretta connessione con quella presente agli attacchi terroristici al teatro Bataclan e nel resto di Parigi (137 morti e centinaia di feriti).
BATACLAN, LA LUNGA CODA DEL TERRORISMO
Come spiega la stessa Procura di Dresda, all’arresto si è arrivati dopo una lunga indagine sulla violazione della normativa sulle armi nei confronti di suoi due connazionali bosniaci: l’intero intervento poi è stato condotto dalle Forze Speciali della Criminalpol a Bad Duerrenberg, a sud di Halle. Secondo la polizia tedesca, contro il 39enne «è stato spiccato mandato di arresto da parte delle autorità belghe per presunto appoggio ad un’organizzazione terroristica legata agli attacchi che hanno colpito, tra gli altri, la sala concerti del Bataclan». Non ci sarebbero state sparatorie né resistenze durante l’arresto: l’uomo sospettato non aveva armi e si è consegnato alle forze dell’ordine in tenuta di attacco. I riflettori si riaccendono su quello storico teatro-locale di Parigi dove durante un concerto degli Eagles of Death Metal si è compiuta una delle carneficine più impressionanti del nuovo Millennio: pochi giorni fa un 31enne scampato all’attentato del Bataclan si è suicidato impiccandosi nella camera della clinica psichiatrica dove era stato ricoverato un paio di mesi fa. Il tribunale di Parigi ha riconosciuto che quella morte è legata e diretta conseguenza dello stress generato dalla strage del 13 novembre 2015.