Condanne dai 10 ai 12 anni per i sei imputati nel processo sulla strage di Corinaldo. Dopo l’udienza finale ad Ancona a carico della “banda dello spray”, è arrivata la sentenza. Sono stati riconosciuti tutti i capi di imputazione, tranne associazione a delinquere, nella strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. La procuratrice capo Monica Garulli ha spiegato che la procura “prende atto della decisione del giudice e si riserva di valutare le motivazioni della sentenza quando saranno depositate”, riporta l’agenzia di stampa AdnKronos. Ma la procuratrice capo sottolinea anche l’impegno e il lavoro degli investigatori, importante per dare “una celere risposta da parte delle istituzioni dello Stato”. Infatti, ricorda che la sentenza arriva ad un anno e mezzo di distanza dai fatti. In merito al fatto che non sia stata riconosciuta l’associazione a delinquere, il fratello di Benedetta Vitali uscendo dall’aula dichiara: “Siamo delusi, non ci aspettavamo questa decisione, siamo amareggiati. Aspettiamo l’altro processo”. (agg. di Silvana Palazzo)
PADRE MATTIA ORLANDI: “NON RIAVREMO NOSTRI FIGLI”
È il giorno della sentenza sulla strage di Corinaldo dello scorso 8 dicembre 2018 e c’è grande attesa per conoscere le condanne nei confronti dei componenti della banda dello spray. Presenti molti familiari delle vittime di quella tragica notte, presente anche Giuseppe Orlandi, padre del giovanissimo Mattia e marito della 39enne Eleonora Girolimini. «Cosa mi aspetto dalla sentenza? I figli non ce li ridà più nessuno…», il commento emozionato dell’uomo ai microfoni di Repubblica. «Quello che hanno fatto (i componenti della banda dello spray, ndr) è grave, è inammissibile, ma è anche vero che i locali devono essere in sicurezza», ha evidenziato Orlandi: «Noi abbiamo perso dei figli per colpa di altri. Ti chiamano alle 2.30 di notte e ti dicono di andare a Corinaldo perché è successo qualcosa di grave….tuo figlio è lì, pensi sia successa una rissa, che sia trovato in mezzo, che sia rotto un braccio, una gamba; poi lo trovi lì, sotto un lenzuolo bianco…questi ci dovranno dire per quale motivo». (Aggiornamento di MB)
STRAGE CORINALDO, OGGI SENTENZA PER BANDA SPRAY
Nella giornata di oggi verrà emessa la sentenza in merito alla strage di Corinaldo. Si concluderà infatti quest’oggi il “primo” processo riguardante la morte dei cinque minorenni e di una mamma presso la discoteca Lanterna Azzurra, la notte fra il 7 e l’8 dicembre del 2018. Gli imputati sono sei ragazzi della Bassa Modenese, facenti parte della cosiddetta “banda dello spray”, tutti accusati dei gravissimi reati di omicidio preterintenzionale, associazione a delinquere finalizzata a furti e rapine, lesioni personali anche gravi, e vari episodi di furti e rapine commessi in numerosi locali notturni d’Italia. Quella terribile notte di due inverni fa, si doveva esibire il trapper più famoso d’Italia, Sfera Ebbasta, presso la Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, ma prima che lo stesso artista giunse nel locale, la banda dello spray spruzzò del peperoncino con l’obiettivo di creare il panico e approfittarne del fuggi fuggi per derubare i vari clienti del locale. Purtroppo si creò una ressa esagerata fuori dall’entrata, con la balaustra che non resse il peso della folla, e cedette.
FRANCESCO VITALI: “VOGLIAMO GIUSTIZIA”
Cinque giovanissimi morirono schiacciati, e con loro anche una mamma che aveva deciso di accompagnare la figlia al concerto di Sfera. Lo scorso 25 giugno la Procura, così come i pubblici ministeri Paolo Gubinelli e Valentina Bavai, avevano chiesto la condanna per tutti gli imputati, per un totale di più di 100 anni di carcere. Le richieste più alte sono state quelle nei confronti di Ugo Di Puorto, quello che viene considerato il capo della banda, come riferisce Il Resto del Carlino, nonché nei confronti di Raffaele Mormone: 18 anni a testa. Seguono Andrea Cavallari (17 anni, 3 mesi e 19 giorni), Souhaib Haddada (16 anni e 7 mesi), Moez Akari (16 anni e 10 mesi), e infine, Amouiyah Badr (16 anni e un mese). Fra i cinque minorenni deceduti, anche Bendetta Vitali: “Aspettiamo questo giorno da mesi – le parole di Francesco, fratello della vittima, a Il Resto Del Carlino oggi, 30 luglio – ma soprattutto ci aspettiamo che sia fatta giustizia”.