Crollano le accuse sulla strage di Cutro: ci sono video e testimonianze che scagionano il governo sul naufragio, dovuto a manovre errate. Importante in tal senso è il racconto di un iraniano sopravvissuto. Durante l’incidente probatorio nell’inchiesta a carico degli scafisti, ha rivelato ai giudici di Crotone in primis l’esistenza di un marketing dell’orrore. Gli scafisti, infatti, dopo aver estorto migliaia di dollari ai migranti, li hanno usati come protagonisti degli spot promozionali fatti circolare sul web per attrarre altri viaggiatori. Nel materiale girato, che è stato acquisito dalla procura, i trafficanti chiedono ai migranti di lasciare una sorta di recensione positiva in diretta sul servizio ricevuto e di inneggiare all’organizzatore della traversata.
Questa testimonianza ha poi fornito altri elementi che sono risultati utili per smontare il castello di accuse contro il governo. Infatti, secondo il teste, la barca stava viaggiando senza particolari problemi nonostante la tempesta, fino al momento in cui hanno incontrato improvvisamente una secca. «Dopo lo schianto con la secca, l’acqua ha iniziato a entrare e donne e bimbi piangevano. Quando sono arrivato sopra avevo già l’acqua alla gola. Ho cercato di aggrapparmi alla cabina di comando ed ho visto uno degli scafisti che rompeva il vetro per scappare. Poi ho visto molti cadaveri», ha raccontato il testimone, come riportato da Libero.
IL TESTIMONE “ASPETTAVO SOLO LA MORTE…”
Il testimone ha raccontato di essersi aggrappato ad un pezzo di legno. «Le onde erano alte. Aspettavo solo la morte. Poi un’onda molto forte mi ha catapultato sulla spiaggia. Non sono stato in acqua molto tempo, ma è stato comunque lungo come un’intera vita». Il teste si è poi rivolto ai trafficanti, indicando chi fossero i comandanti aiutandosi con un album fotografico. «Per una imbarcazione che valeva al massimo 20 mila euro, avete fatto morire donne e bambini innocenti e guadagnare milioni. Come fa la vostra coscienza a stare tranquilla?», ha chiesto guardandoli in aula, come riportato da Libero. La prossima udienza dell’incidente probatorio è in programma il 26 aprile. A 50 giorni dalla strage di Cutro, alle vittime rimaste “ignote” il Comune ha deciso di rendere omaggio lo scorso sabato nel massimo riserbo, con un rito funebre musulmano in memoria di sei uomini non identificati tra cui un bambino di appena 8 anni. Intanto, il decreto Cutro, che dovrà essere convertito in legge entro il 10 maggio, è approdato in Commissione al Senato. Contro esso scendono in piazza diverse formazioni progressiste, come Emergency, Amnesty, Centro Astalli, Acli e Cgil, secondo cui la normativa è «peggiorativa per chi arriva in Italia».