Il processo per la strage di piazza della Loggia a Brescia, che doveva aprirsi ad inizio anno ma è stato rinviato a metà giugno, potrebbe subire una brutta battuta d’arresto. I legali di Roberto Zorzi, ritenuto dagli inquirenti assieme a Marzo Toffaloni esecutore materiale della strage, hanno avanzato dei dubbi sul metodo investigativo di Massimo Giraudo, l’ex colonnello dei Ros a lungo al fianco di diverse procure nelle indagini sulle stragi.



A motivare i dubbi sulla posizione di Giraudo e di Zorzi rispetto alla strage della Loggia è stato un recente scoop scoperto e rivelato dal quotidiano La Verità. Recentemente, infatti, Donatella Di Rosa ha querelato l’ex Ros Giraudo, accusandolo di averle inviato contro la sua volontà del materiale erotico. La donna, che ora dovrà testimoniare nel processo aperto contro l’ufficiale dei carabinieri, potrebbe comparire anche davanti al tribunale di Brescia dove compariranno gli imputati per la strage. Di Rosa, infatti, era nota negli anni ’90 come ‘Lady Golpe’ all’interno di vari ambienti dell’estrema destra e si suppone che potrebbe essere la super testimone di Giraudo nella strage della Loggia, grazie alla quale si è arrivati all’arresto di Zorzi e Toffaloni.



Processo per la strage della Loggia: i dubbi di Zorzi su Giraudo

Insomma, la difesa di Zorzi per la strage della Loggia di Brescia ha chiesto alla corte di inscrivere Di Rosa tra i testimoni, con l’intenzione di approfondire la relazione tra lei e Giraudo nel periodo delle indagini. ‘Lady Golpe’, infatti, raccontando a La Verità lo scoop sull’ex Ros ha chiaramente detto che “scopro che quanto aveva detto a me di dire, una teste lo sta dicendo in un processo”, facendo forse sottintendere che la sua testimonianza fosse guidata dall’inquirente.

Inoltre, Giraudo è, non solo per le indagini della strage della Loggia, considerato un militare controverso. Ruolo chiave in diverse indagini importanti, ha sempre condotto le indagini con una modalità ampiamente criticata. Il gip di Milano Fabrizio D’Arcangelo definisce le sue inchieste “atipiche relazioni di servizio, prive di valore processuale, ove si sintetizzano colloqui intercorsi con vari personaggi, al di fuori di qualsiasi verbale”. Gli stessi legali di Zorzi, in sede dibattimentale per la strage della Loggia, avevano criticato la modalità di condurre le indagini di Giraudo, che tuttavia gode del favore di buona parte (specie se nel ruolo di ‘antimafia’) della magistratura.