Era la sera del 22 aprile 2016 quando una pioggia di proiettili si è abbattuta nello storico quartiere Sanità di Napoli all’interno di una sala da biliardo di via Fontanelle. A cadere sotto i colpi del fuoco nemico dei Barbudos sono Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna, nell’attacco per tutti resterà per sempre la “strage delle Fontanelle“. Sabato 16 ottobre, alle 00.25, il programma televisivo “Un giorno in pretura” in onda su Rai3, ripercorrerà l’attacco di quella sera che portò a una lunga scia di sangue tra le strade di Napoli.



Accusati di essere gli autori della strage, nel processo davanti alla Corte di Assise di Napoli, sono il giovane capo clan dei Barbudos Antonio Genidoni, la moglie Vincenza Esposito, la madre Addolorata Spina e altri due giovanissimi, Emanuele Esposito e Alessandro D’Aniello. I cinque sono stati condannati all’ergastolo per essere ritenuti mandanti ed esecutori del duplice omicidio di Giuseppe Vastarella e del cognato Salvatore Vigna, e del ferimento di Dario Vastarella, Antonio Vastarella e Alfredo Ciotola, anche loro imparentati col capo clan Patrizio Vastarella.



Strage delle Fontanelle, la faida per il Rione Sanità

La strage delle Fontanelle, in quella sala da biliardo attaccata una sera nella quale tanti bambini erano presenti nel locale, è stata uno dei passaggi della lotta per la conquista del Rione Sanità di Napoli. Dopo gli assassini di Ciro e Pietrino Esposito lo scontro tra Genidoni e Vastarella raggiunse infatti apici di violenza inaudita con bagni di sangue continui. Lo scontro decisivo avvenne proprio in via delle Fontanelle, quando un commando fece irruzione nel circolo ricreativo eliminando Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna.

A rimanere feriti nell’attacco di via delle Fontanelle anche Dario Vastarella, Antonio Vastarella e Alfredo Ciotola, tutti imparentati con il capo clan Patrizio Vastarella. Le intercettazioni effettuate dagli inquirenti hanno poi rivelato il cinismo e la spietatezza dei Barbudos, con Genidoni che non sapeva di essere già da tempo sotto osservazione che scherzava con i suoi fedelissimi sulla paternità della strage.