Le indagini sulla strage di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, puntano anche a chiarire l’eventuale presenza di altri complici oltre agli indagati Massimo Carandente e Sabrina Fina, i due ritenuti parte attiva nel massacro della famiglia di Giovanni Barreca consumatosi dopo una settimana di torture e “riti di purificazione dal demonio” ai danni della moglie dell’uomo, Antonella Salamone, 42 anni, e di due dei tre figli della coppia, Kevin ed Emanuel, 16 e 5 anni. Secondo gli inquirenti, Carandente e Fina avrebbero fatto leva sul fanatismo religioso di Barreca e lo avrebbero convinto, così come la figlia 17enne oggi indagata per il presunto concorso nelle sevizie culminate negli omicidi, che la famiglia fosse posseduta da demoni e che fosse necessario liberarla con esorcismi e rituali sfociati in atti di violenza inaudita. Dietro la mattanza, non è escluso, potrebbe celarsi una setta rimasta finora nell’ombra.



Pomeriggio Cinque ha diffuso alcuni audio inediti della coppia – “i fratelli di Dio”, come si sarebbero fatti chiamare dai propri seguaci – nei quali si sentirebbero Sabrina Fina e Massimo Carandente proferire frasi su Satana e minacciare potenziali nuovi adepti. La trasmissione ha inoltre raccolto la testimonianza di una persona che ha chiesto di restare anonima e ha rivelato di essere arrivata ad un passo dal precipizio psicologico in cui invece sarebbero caduti i coniugi Barreca e i loro figli. “A noi quello che interessa è strappare più anime possibili a Satana perché siete nelle mani di Satana“, è un passaggio dei messaggi vocali della coppia presunta complice nella strage di Altavilla Milicia e di cui sono emersi altri stralci inquietanti. Si tratta di contenuti che rafforzerebbero una delle piste investigative al vaglio: l’ipotesi che Massimo Carandente e Sabrina Fina cercassero ossessivamente persone da assoggettare e che per convincerle ad unirsi a loro usassero metodi intimidatori.



Altavilla, le minacce dei due “fratelli di Dio” indagati con Barreca

Tra le maglie dell’inchiesta sulla strage di Altavilla Milicia, dopo le confessioni di Giovanni Barreca e della figlia 17enne che avrebbe ammesso di aver partecipato attivamente alle sevizie sulla madre e sui fratelli, si è insinuato un sinistro capitolo relativo alla posizione della coppia palermitana indagata con i due per la sua presunta complicità nel massacro. L’11 febbraio scorso, poco dopo la mezzanotte, Giovanni Barreca aveva chiamato i carabinieri rivelando di aver sterminato la famiglia. La moglie, Antonella Salamone, è stata torturata, uccisa, bruciata e infine seppellita in giardino. I due figli maschi, Kevin ed Emanuel, brutalmente seviziati e probabilmente strangolati. La sorella maggiore, oggi indagata con il padre e con la coppia Fina-Carandente, sarebbe rimasta per ore in casa con i cadaveri martoriati dei fratelli. La 17enne avrebbe tenuto con sé i telefoni delle vittime e, secondo quanto filtra dalle indagini nelle ultime ore, avrebbe persino usato il cellulare di Kevin per rispondere al suo posto ai messaggi di alcuni amici. Lo scopo, questa l’ipotesi che prende corpo, potrebbe essere stato portare avanti un depistaggio.



Gli audio inediti diffusi da Pomeriggio Cinque ricalcherebbero la strategia di Sabrina Fina e Massimo Carandente per “reclutare” nuovi seguaci. Minacce e frasi deliranti sarebbero state ingrediente chiave di quella che, secondo una prima ricostruzione, sembra essersi concretizzata in una ricerca ossessiva di adepti da piegare al proprio “verbo”.Due cose il Signore Gesù mi ha messo davanti – dice Sabrina Fina in un audio rivolto a una persona che avrebbe tentato di convincere ad unirsi a loro –: uno, datti una mossa e lascia ogni cosa e segui a Lui, tutte le cose che Gesù ci mette nel cuore a Me a Massimo non solo le devi leggere e ascoltare, ma le devi mettere in pratica e soprattutto le devi mettere dentro il tuo cuore. Questa è la prima cosa importantissima che devi fare. Non ci sono scuse, né ma né come né se né perché. Aspetta, aspetta che tuo fratello ti deve leggere una cosa“. A quel punto, il vocale prosegue con l’intervento di Massimo Carandente: “Sii forte e coraggioso, non ti spaventare e non ti sgomentare perché il Signore Gesù, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai. Amen. Il Signore è al primo posto. Amen. Il Signore attraverso di noi vuole aiutare lui, attraverso di te il Signore farà grandi cose prima nella tua vita e nella vita delle persone che ti circondano. Fratè, hai perso già troppo tempo, non piangerti più addosso“. Ed è ancora Sabrina Fina a parlare: “Fidati dei fratelli che Gesù ti mette davanti, sono tanti, ma non ti fidare di quelli che non hanno Gesù perché il mondo è avariato, il mondo è perso ma soprattutto il mondo è nelle mani di Satana. A noi quello che interessa è strappare più anime possibili a Satana perché siete nelle mani di Satana“.

Strage di Altavilla, un testimone: “Fina e Carandente mi dicevano di bruciare le cose, mi stavano facendo esaurire”

C’è anche un altro passaggio dell’audio di Sabrina Fina, dal tenore più pressante verso chi intendeva convincere: “Datti una mossa perché altrimenti qua, noi facciamo dieci passi indietro e tu poi dovrai dire mea culpa perché ad ogni azione poi corrisponde una reazione quindi se Gesù poi volterà le spalle non sarà né per colpa nostra e neanche per colpa tua. Un’ultima cosa, ho voluto mandartelo in privato, ma non istigare l’ira di Dio perché se vuole farti fare una brutta figura te la fa fare pure in pubblico quindi, ti sta dicendo Gesù, occhio a quello che fai, abbassa il tuo io e innalza Dio con tutto il cuore e non con le Madonnine e i santi, santini e santuzzi, perché così facendo sei ancora legato al mondo, ok? E non vogliamo persone che pensano di prendere in giro Lui e in giro noi, meglio solo con Dio che non queste persone così, ok?“.

A Pomeriggi Cinque, la testimonianza anonima di una presunta vittima della coppia palermitana, una persona che oggi, dopo quanto accaduto alla famiglia di Giovanni Barreca, riflette su ciò che avrebbe sperimentato nella sua interazione con Fina e Carandente: “Io quando ci penso e rifletto su certe cose dico, mah, mi stavano facendo pure a me, poi, grazie a Dio, veramente il Signore mi ha aperto gli occhi. Io mi ero fissato anche perché mi dicevano di bruciare le cose, mi stavano facendo esaurire. Chiedevo pure come posso bruciare le cose? Ci sono contenitori dove si possono bruciare le cose? Ma ti rendi conto? Io resto sempre scioccato. Ma con chi avevo a che fare?“.