La difesa di Giovanni Barreca insiste: l’indagato per la strage di Altavilla Milicia, trasferito d’urgenza dal carcere di Palermo a quello di Enna per “motivi di sicurezza”, va riportato nel penitenziario del capoluogo siciliano dove è più facile gestire i colloqui con legali e consulenti. Lo sostiene l’avvocato Giancarlo Barracato, che assiste il 54enne accusato di aver sterminato la famiglia, uccidendo la moglie Antonella Salamone e i due figli Kevin ed Emanuel al culmine di un inferno di torture, e in cella dall’11 febbraio scorso.
Secondo quanto trapelato nelle scorse ore, l’istituto Pagliarelli di Palermo dove era rinchiuso avrebbe disposto l’immediato spostamento dell’uomo al carcere di Enna a seguito di presunte “minacce” ricevute da altri detenuti, come riportato dalla consulente di parte Roberta Bruzzone a Ore 14, forse dopo aver espresso la volontà di sottoporre un detenuto a un esorcismo perché convinto che sia “posseduto”.
Strage di Altavilla, l’avvocato di Barreca chiede che sia riportato al carcere di Palermo
Secondo la difesa di Barreca, l’allungamento delle distanze con il suo trasferimento a Enna complicherebbe i colloqui tra avvocato, consulenti e indagato che invece erano più agevoli, anzitutto per via della vicinanza geografica, nel penitenziario palermitano dal quale sarebbe stato spostato urgentemente venerdì scorso. Un provvedimento del quale nemmeno l’avvocato sarebbe stato informato e che ora sarebbe al centro di una istanza di revoca presentata proprio dal legale di Giovanni Barreca, come riporta Il Giornale di Sicilia.
L’avvocato Giancarlo Barracato chiede quindi che il suo assistito sia ricondotto al Pagliarelli, così da poterlo incontrare con più facilità data la vicinanza della struttura palermitana rispetto a quella in cui si trova da poche ore. Secondo quanto riporta il quotidiano, Barreca e il suo legale potrebbero vedersi in videochiamata nelle more della decisione sulla richiesta di riportarlo a Palermo avanzata nelle scorse ore. L’insistenza della difesa sul nodo del trasferimento di Barreca si radica nella particolare delicatezza dell’attuale fase, nella quale diversi incontri con l’indagato sono necessari per appuntare le linee difensive da seguire e per produrre una consulenza di parte sulle sue condizioni psicologiche.