Le indagini sulla strage di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, puntano ad accertare le responsabilità delle quattro persone finite nel vortice di un’inchiesta che potrebbe riservare nuovi agghiaccianti elementi. Secondo quanto dichiarato da Giovanni Barreca e dalla figlia 17enne, unica sopravvissuta al massacro in cui sono morti la madre Antonella Salamone e i due fratelli di 16 e 5 anni, Kevin ed Emanuel, una coppia palermitana di “fratelli di Dio”, Sabrina Fina e Massimo Carandente, li avrebbe convinti che dentro casa e nei loro cari si annidava il diavolo. Per liberarli dalla possessione demoniaca, stando al racconto di padre e figlia, per settimane si sarebbero svolti riti di purifcazione sempre più estremi ed esorcismi culminati nelle torture e nel triplice omicidio. 



I due palermitani avrebbero respinto questo quadro d’accuse e avrebbero indicato in Giovanni Barreca il responsabile della strage che si sarebbe consumata nella sua villetta tra l’8 e il 10 febbraio scorsi e che lui stesso, in una drammatica telefonata al 112, avrebbe confessato. La moglie dell’uomo, Antonella Salamone, sarebbe stata uccisa prima dei due figli maschi e dopo essere stata seviziata. Il corpo bruciato e seppellito in giardino. Kevin ed Emanuel sarebbero stati uccisi, forse strangolati, a seguito di atroci sofferenze: secondo una prima ricostruzione, sarebbero stati legati con catene e torturati con un attizzatoio prima della fine. Poche ore fa, il Ris di Messina ha condotto un sopralluogo all’interno dell’abitazione di Fina e Carandente a caccia di tracce riconducibili ai delitti.



Strage di Altavilla: cosa è emerso sul sopralluogo del Ris a casa della coppia di “fratelli di Dio” Fina e Carandente

L’attività del Reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri di Messina si sarebbe svolta ieri a casa di Sabrina Fina e Massimo Carandente, i coniugi indagati per la strage di Altavilla Milicia insieme a Giovanni Barreca e alla figlia 17enne di quest’ultimo. È anche attraverso il racconto della ragazza, che avrebbe detto di aver preso parte alle torture su madre e fratelli, che gli inquirenti puntano a ricostruire dinamica e ruoli nel massacro, una mattanza che si sarebbe consumata a colpi di torture e “riti di purificazione” contro i demoni nella settimana che ha preceduto il ritrovamento dei cadaveri di Antonella Salamone, sepolta in giardino, e dei due figli maschi Kevin ed Emanuel Barreca. 



Nell’abitazione di Fina e Carandente, riporta Ore 14, il Ris avrebbe condotto un sopralluogo di alcune ore a caccia di tracce utili alle indagini e di elementi che possano chiarire la sussistenza di una “rete” più estesa di complici, di una presunta “setta” di cui si parla da giorni senza un riscontro concreto. Gli investigatori avrebbero trovato gli ambienti quasi interamente a soqquadro, una grande confusione e un cattivo odore. Nei prossimi giorni è previsto un nuovo sopralluogo nella villetta dove si è consumata la strage, mentre la madre di Antonella Salamone ripete: “Quella coppia ha rovinato la famiglia“.