Più di quarant’anni dopo, potrebbe arrivare la svolta sulla Strage di Bologna grazie ad un fotogramma. L’orologio inquadrato al polso di una signora che sta dietro all’uomo riconosciuto come Paolo Bellini, per la difesa, segna le 13.15. Dunque non si tratterebbe di un orario compatibile con la presenza del militante di Avanguardia Nazionale in stazione. Infatti, secondo le dichiarazioni della ex moglie di Bellini, Maurizia Bonini, il marito raggiunse lei e i figli a Rimini, per dirigersi insieme al Passo del Tonale, tra le 10.30-11 e le 11.30-12.
Il video è stato analizzato dai legali dell’imputato: per studiarlo lo avrebbero ingrandito e “ripulito” tramite applicazioni moderne in forma analogica. Al minuto 17,03, proprio dietro l’uomo identificato con Bellini, ci sarebbe una donna con un orologio da polso, che per la difesa segna le 13.15. A quell’ora l’imputato era già in viaggio verso i monti, come affermato dalla moglie. I legali hanno adesso chiesto alla Corte di fare analizzare dai periti il video, come fatto da loro. La potenziale svolta non convince le parti civili, in particolare il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi: “Una storiella che esce proprio a due settimane dall’inizio del processo in appello: ormai siamo abituati. Penso siano trovate per impressionare la Corte, ma sono certo che in aula si chiarirà tutto”.
Il nodo del video del turista austriaco nella Strage di Bologna
Il 31 gennaio comincerà il processo d’appello per Paolo Bellini, condannato in primo grado condannato all’ergastolo come esecutore materiale della strage. Gli avvocati dell’ex Avanguardia Nazionale, Antonio Capitella e Manfredo Fiormonti, hanno messo però in dubbio la “prova regina” ovvero l’orario del video girato da un turista austriaco, Harald Polzer, che ritrae un uomo in stazione, nei minuti che tecnicamente sarebbero quelli immediatamente successivi all’esplosione. Nel video Maurizia Bonini ha riconosciuto l’ex marito. Per Capitella e Fiormonti “l’anonimo ripreso da Polzer non può essere Bellini, che a quell’ora, a prescindere dall’ora di arrivo a Rimini, si trovava in viaggio”.
Secondo i legali Bonini “ha mentito o, nella migliore delle ipotesi, ha preso un abbaglio”. La richiesta della difesa alla Corte è quella di acquisire la copia analogica del filmato e nominare un perito che svolga le stesse operazioni della difesa, per rilevare l’orario sull’orologio della signora“. Essendo certo infatti l’orario d’arrivo al Passo del Tonale della famiglia Bellini, se alle 13.15 il presunto terrorista fosse stato ancora alla stazione di Bologna, sarebbe partito da Rimini non prima delle 17. Un orario non compatibile, dunque, con quello del video girato, se venisse accertata la tesi della difesa.