Rossella Poggioli, la pm del processo sulla strage di Bologna, ha chiesto una condanna a 4 anni e 3 mesi per l’ex Tar Luigi Ciavadini e di 2 anni per l’ex esponente di Ordine nuovo e di Avanguardia Nazionale Vincenzo Vinciguerra. Entrambi, già condannati all’ergastolo, come riportato da Ansa, sono accusati di falsa testimonianza aggravata per quanto dichiarato nel corso dell’iter giudiziario di primo grado a carico di Gilberto Cavallini, su cui al momento della sentenza pesavano già otto ergastoli (che sarebbero diventati nove).
“La loro reticenza costituisce un vulnus sull’accertamento della verità per un fatto gravissimo”, ha spiegato il pubblico ministero. In particolare, Luigi Ciavadini non avrebbe rivelato i nomi dei medici che lo curarono dopo essere rimasto ferito in seguito all’agguato davanti al liceo Giulio Cesare di Roma, il 28 maggio del 1980, in cui rimase ucciso il poliziotto Francesco Evangelista. Inoltre, avrebbe nascosto l’identità degli amici che lo hanno ospitato a Villorba di Treviso tra luglio e agosto 1980. Vincenzo Vinciguerra, invece, si sarebbe rifiutato di svelare nomi di chi gli parlò di un collegamento tra il gruppo di Fioravanti e Cavallini, il gruppo veneto ordinovista di Massimiliano Fachini e quello di Paolo Signorelli e Sergio Calore.
Strage di Bologna, pm chiede condanna di 4 anni a Ciavardini e di 2 a Vinciguerra: le motivazioni
La pm Rossella Poggioli, che ha chiesto le condanne per falsa testimonianza a Luigi Ciavadini e Vincenzo Vinciguerra per falsa testimonianza, ritiene inoltre che i rapporti tra il primo (all’epoca dei fatti minorenne) e Gilberto Cavallini, condannato per banda armata finalizzata anche alla commissione di reati di strage, non si sarebbero mai interrotti. Una delle dimostrazioni starebbe anche nel percorso di Cavallini per accedere in passato al regime di lavoro esterno con la cooperativa Essegi 2012, riconducibile proprio a Ciavardini e sua moglie, e sciolta “per atto d’autorità” nel maggio 2023.