La strage di Erba è tornata d’attualità recentemente dopo le dichiarazioni rilasciate da Olindo Romano ai microfoni dell’agenzia di stampa nazionale Adnkronos, attraverso le quali ha ribadito l’innocenza sua e di sua moglie Rosa. Nella puntata di “Storie Italiane” di martedì 10 gennaio 2023, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, è avvenuto un confronto tra l’avvocato Luca D’Auria, legale di Azouz Marzouk, e l’avvocato Fabio Schembri, difensore di Rosa Bazzi e Olindo Romano, i coniugi condannati all’ergastolo per la strage di Erba.



D’Auria, esordendo, ha dichiarato: “Ad avviso del mio assistito e anche secondo la mia opinione, questa vicenda è un errore giudiziario clamoroso. Rispetto alle confessioni, io ricordo solo che la sentenza d’appello dice che esse, organizzate così male, sono state forse fatte per tenersi la possibilità della ritrattazione. Due anni Azouz ha già tentato la revisione, guadagnandosi un processo per calunnia contro Rosa e Olinda, dal quale è stato assolto la scorsa primavera. La pista della droga è una pista che evidentemente Azouz Marzouk nega e ha sempre negato“.



STRAGE DI ERBA, L’AVVOCATO DI ROSA BAZZI E OLINDO ROMANO: “LORO CONFESSIONI PIENE DI ERRORI”

Fabio Schembri, legale di Rosa Bazzi e Olindo Romano, a “Storie Italiane” ha fornito il proprio punto di vista: “Noi ci accingiamo a chiedere la revisione del processo sulla strage di Erba mediante elementi nuovi, quindi offriremo elementi di carattere documentale, intercettazioni ambientali e telefoniche mai valutate prima e che spiegano perfettamente per quale ragione i coniugi Romano abbiano deciso di confessare. Una confessione in cui la Corte d’Assise di Milano ha riconosciuto tantissimi errori: noi ne abbiamo contati 243, sostanzialmente uno ogni trenta secondi. Andremo a confutare le tre prove inserite in processo attraverso altre prove documentali e testimonianze”.



Schembri ha aggiunto checi saranno prove di carattere scientifico che dimostreranno l’impossibilità per Olindo e Rosa di essere sulla scena del crimine al momento della strage di Erba. Vi è un’intercettazione ambientale registrata dagli inquirenti in cui Olindo spiega alla moglie Rosa perché abbia deciso di confessare, pur non essendo loro colpevoli: lo riteneva il male minore. Queste intercettazioni non sono entrate al processo e andranno considerate come elementi nuovi”.