Nella giornata di oggi si è scritta una nuova pagina del lungo e complicato processo inerente alla strage di Erba, in cui persero la vita Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Condannati in via definitiva all’ergastolo i due coniugi Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi, ritenuti colpevoli senza ombra di dubbio da tutti i gradi di giudizio. Eppure, sulla correttezza della pena per la strage di Erba aveva sempre nutrito dei dubbi Cuno Tarfusser, sostituto procuratore generale di Milano ed ex vicepresidente della Corte penale internazionale, che a fine marzo aveva chiesto la revisione del processo.



Strage di Erba: il ruolo processuale di Tarfusser

Insomma, Cuno Tarfusser è colui che, credendo nella buona stella di Rosa Bazzi e Olindo Romano, aveva chiesto la revisione del processo sulla strage di Erba, ritenendo che ci potessero essere degli elementi per supporre che i coniugi non fossero colpevoli senza ombra di dubbio. Così, di sua iniziativa, il sostituto procuratore milanese aveva depositato, il 31 marzo, presso la cancelleria di stato la richiesta di revisionare il processo, rivolta alla Procura generale di Brescia.



Alla richiesta presentata da Cuno Tarfusser di revisionare il processo sulla strage di Erba, però, erano seguiti diversi scontri tra lo stesso e i vertici del suo ufficio. Infine, ora, la procuratrice generale milanese Francesca Nanni ha accusato il sostituto di aver “violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio” che la professione richiede, ma anche di non essersi attenuto al documento e alla gerarchia organizzativa dell’ufficio. Secondo Nanni, Tarfusser avrebbe agito “in palese violazione del documento organizzativo dell’ufficio che assegna all’avvocato generale la facoltà di richiedere la revisione di sentenze”. La Procura generale della Cassazione ha, dunque, dato ragione a Nanni, esercitando l’azione disciplinare contro Tarfusser. Contestualmente, la procuratrice ha presentato l’istanza di ridiscussione della sentenza per la strage di Erba, ma esprimendo un parere negativo data l’assenza di prove che facciano supporre l’innocenza dei coniugi.

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