Non è ancora finita per Olindo Romano e Rosa Bazzi: i coniugi condannati all’ergastolo per la strage di Erba sperano che la Cassazione annulli la sentenza di Brescia che si è opposta alla revisione del processo. Non hanno mai smesso di sperare che il caso, al centro oggi di Linea di confine su Rai 2, venga riaperto. Sembrava tutto chiuso il 2011, quando la condanna è diventata definitiva, ma il percorso investigativo e processuale ha lasciato molti interrogativi senza risposte.
Poi sembrava che la parola fine sulla strage di Erba fosse stata messa nel luglio scorso, quando è stata rigettata la richiesta di riapertura del caso, ma Olindo e Rosa hanno presentato ricorso e il 25 marzo la Cassazione deciderà se ribaltare l’ultimo pronunciamento. Intanto Rosa Bazzi sta scontando la sua pena nel carcere di Bollate, Olindo Romano in quello di Opera.
STRAGE DI ERBA, LA BATTAGLIA IN CASSAZIONE
Se per i giudici della Corte d’Appello non erano state presentate prove inedite, per i difensori non sono state verificate nel merito le nuove prove per scagionare gli imputati, prove che sarebbero in grado di mettere in discussione la condanna definitiva dei due coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi. E ritengono che il dibattimento doveva essere aperto comunque per discuterne. Nel ricorso provano a scardinare i tre punti fermi della condanna sulla strage di Erba: la testimonianza di Mario Frigerio, la traccia di sangue sull’auto di Olindo Romano e le confessioni, che poi sono state ritrattate.
La corte bresciana è anche accusata di “palese illogicità” e di aver prodotto una sentenza con molteplici incongruenze, di aver negato la novità degli elementi portati dalla difesa per dimostrare la falsità delle confessioni, quindi l’interpretazione giuridica del concetto di una prova nuova sarebbe stata viziata. Ora spetta alla Cassazione valutare se accogliere il ricorso, annullando la sentenza della Corte d’Appello di Brescia, aprendo la possibilità di una revisione del processo sulla strage di Erba e all’esame delle prove.
I TENTATIVI SOVRANAZIONALI
Negli anni, i tentativi di riaprire il caso sulla strage di Erba sono stati diversi. C’è stato il ricorso davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo del 2012, ma venne respinto per difetto di giurisdizione e la difesa rinunciò al ricorso presso la stessa Corte, non ritenendo di poter sovvertire il riscontro. Così si esaurirono le possibilità di portare il caso negli organi sovranazionali. Ci ha provato Azouz Marzouk, convinto dell’innocenza di Olindo Romano e Rosa Bazzi, a far riaprire il caso con due ricorsi presso la stessa Corte, ma anche questi tentativi si rivelarono vani.