I fratelli di Raffaella Castagna, uccisa nella strage di Erba con il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, tornano a ribadire il loro sconforto davanti alla recente richiesta di revisione del processo avanzata dal sostituto pg di Milano, Cuno Tarfusser. Il magistrato si dice convinto che Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi condannati in via definitiva per il massacro di via Diaz dell’11 dicembre 2006, siano probabili vittime di un errore giudiziario. Per Beppe Castagna, come per il fratello Pietro, tutto questo sarebbe semplicemente assurdo.
Dopo aver rilasciato un’intervista a La Stampa e aver pubblicato un duro sfogo sui social, Beppe Castagna ha parlato ai microfoni della trasmissione Ore 14 criticando il lavoro di Tarfusser e sostenendo che, da quanto appreso nelle ultime ore, a suo avviso non starebbe svolgendo correttamente il suo compito. I fratelli Castagna ritengono impossibile che i tre gradi di giudizio chiusi con sentenza all’ergastolo a carico della coppia abbiano consegnato al carcere a vita due innocenti. E si dicono ormai stufi e “assuefatti” dalle campagne innocentiste che, a più riprese, soffiano sulle cronache legate alla strage di Erba ormai da oltre 15 anni.
Strage di Erba, Beppe Castagna su Cuno Tarfusser: “Non sta facendo bene il suo lavoro”
Il sostituto pg di Milano Tarfusser, anticipando la difesa dei coniugi Romano-Bazzi, ha chiesto la riapertura del caso con un atto in cui propone la revisione del processo. Secondo le ultime indiscrezioni, la Procura generale avrà un mese di tempo per valutare la trasmissione del documento alla Corte d’Appello di Brescia, competente sulla decisione di riaprire o no. A stretto giro, il pool di consulenti che assiste Olindo e Rosa, in carcere da 17 anni con condanna definitiva all’ergastolo, ha annunciato che a giorni depositerà la sua istanza autonoma per chiedere che la colpevolezza dei coniugi, riconosciuta nei tre gradi di giudizio sulla strage di Erba, sia rimessa in discussione alla luce di “nuove prove“, tra presunti elementi scientifici e testimonianze inediti, come annunciato dall‘avvocato difensore Fabio Schembri.
Beppe Castagna non usa giri di parole per descrivere il sentimento della famiglia davanti a questa clamorosa novità. Nella strage di Erba, ha perso la sorella Raffaella Castagna, la madre Paola Galli e il nipotino Youssef Marzouk, di appena 2 anni, e non ha mai dubitato delle responsabilità di Olindo Romano e Rosa Bazzi. A Ore 14, un nuovo sfogo dell’uomo dopo quanto accaduto tra le stanze della Procura generale di Milano: “Siamo sereni, siamo convinti che le sentenze che ci sono state descrivono la verità di quello che è successo, che loro sono i due assassini dei nostri cari e basta. Queste campagne mediatiche che da anni continuano a fare, non servono ad altro che tenere in vita gli interessi di qualcuno, probabilmente. Sicuramente fanno solo del gran male a noi e agli altri parenti delle vittime“. I Castagna vivono la possibile riapertura del caso “con noia, con assuefazione”, come ha sottolineato ancora Beppe Castagna: “Ci siamo assuefatti, mentre all’inizio ci sembrava assurdo che che ci fosse qualcuno che cavalcasse queste cose inesistenti, queste tesi assurde, adesso ci abbiamo fatto l’abitudine. Il sostituto pg sta facendo il suo lavoro, non sta a me giudicare se lo sta facendo bene o male. Certo, per quello che ha scritto, mi sembra di aver letto che non sta facendo bene il suo lavoro. Però penso che ci sarà qualcuno che glielo spiegherà, mi auguro“.