Beppe Castagna non ha dubbi sul fatto che Olindo Romano e Rosa Bazzi siano gli assassini di sua sorella Raffaella, del nipote Youssef e della madre Paola Galli, uccisi insieme a Valeria Cherubini nella strage di Erba. Lo hanno confermato tre gradi di giudizio, ma ora il sostituto procuratore generale di Milano vuole riaprire il caso. Se da un lato è sicuro che «niente e nessuno potrà cambiare l’esito della condanna dei coniugi Romano. Sono in galera e spero, anzi sono convinto, che ci resteranno per sempre», d’altro canto si dice «profondamente amareggiato». Usa parole forti nell’intervista a La Stampa: «È uno scandalo, una vergogna totale. Forse il magistrato è a caccia di notorietà o forse si è fatto abbindolare da tutto il can can mediatico scatenato dalla trasmissione tv Le Iene».
L’auspicio di Beppe Castagna, dunque, è che il caso non venga riaperto. «Ma quali lacune e lacune! È tutto provato. Sulla macchia di sangue non ci sono dubbi, la testimonianza di Frigerio è più che attendibile». A tal proposito, ha ricordato un episodio avvenuto in tribunale, quando Frigerio diede del «farabutto» a Olindo Romano. «Se Olindo era innocente perché non ha riposto a quell’accusa in un’aula di tribunale? Siamo veramente al ridicolo». Castagna ha precisato di non essere mai stato a caccia di capri espiatori e di non credere che la confessione dei coniugi sia stata ottenuta con l’inganno. «Sono arcicolpevoli, tant’è vero che Olindo ha fatto delle ammissioni scritte sulla Bibbia che teneva in carcere».
L’ATTACCO DI BEPPE CASTAGNA A LE IENE
Beppe Castagna ha rivelato, infatti, cosa ha scritto un giorno Olindo Romano sulla Bibbia: «Oggi a colloquio con Rosa mi ha raccontato che sono alcune notti che vede Raffaella davanti alla branda come quella sera col sangue che le scende sul volto ed i colpi che gli ho inferto quando la uccidemmo». Ricorda anche un’altra frase presente su un’altra pagina: «Accogli nel tuo regno il piccolo Youssef, la sua mamma Raffaella, sua nonna Paola e Cherubini Valeria a cui noi abbiamo tolto la vita». Ce n’è una anche sulla famiglia Frigerio: «Dovevano farsi i cazzi suoi». Per Castagna sono ammissioni eloquenti: «Come interpretare diversamente queste ammissioni? Non credo che nel privato della sua cella qualcuno gli abbia imposto di confessare sulla Bibbia quello che aveva fatto». Nell’intervista a La Stampa ne ha anche per Le Iene: «Con i loro metodi ben lontani da serio giornalismo continuano ad accumulare denunce e condanne com’è giusto che sia. Le Iene sono stati bravissimi a instillare dubbi, ma come si legge da quello che ha scritto Olindo è tutta una messa in scena. Altro che vittime di un errore giudiziario. Qui le vere vittime, a parte a mia madre, mia sorella, mio nipotino e la signora Valeria, siamo noi».
“AZOUZ MARZOUK? MEGLIO STIA ZITTO”
Beppe Castagna a La Stampa ha ricordato tutto il dolore provato e sopportato in questi anni. «Prima la morte di chi amavamo profondamente, poi l’assalto giornalistico nei nostri confronti in qualsiasi momento, anche al funerale. E non è stato facile neppure accettare che le spoglie di mia sorella e mio nipote finissero in Tunisia». Ma ha ricordato anche l’orrore emerso dai processi, i particolari sulla strage di Erba. «E adesso dobbiamo anche assistere a questa pantomima della riapertura del caso. Non c’è davvero limite al peggio». Riguardo il fatto che Azouz Marzouk, marito della sorella Raffaella Castagna, difenda da tempo Olindo Romano e Rosa Bazzi, si è fatto un’idea precisa: «All’inizio sperava di poterci guadagnare qualcosa, pensava all’eredità. Poi, quando ha capito che non avrebbe preso niente ha cominciato a mettersi contro la mia famiglia e si è schierato accanto ai Romano». Beppe Castagna ha ricordato che ha perso un processo per calunnia nei suoi confronti e in quelli del fratello Pietro. «Deve darci 35 mila euro a testa. Fossi in lui me ne starei ben zitto».