Il programma “Chi l’ha visto?” è stato ostacolato quando si è occupato della strage di Erba? A rilanciare un dubbio che circola da anni è Gianloreto Carbone, ex storico inviato della trasmissione condotta da Federica Sciarelli. Nel corso del suo intervento a Radio Libertà, si è parlato dei suoi servizi, con il direttore dell’emittente radiofonica Giulio Cainarca che gli ha chiesto pubblicamente come mai non sia andato in onda il secondo servizio, quando la vicenda giudiziaria della strage di Erba non era ancora chiusa. «Siamo stati bloccati due ore prima di andare in onda», ha rivelato Carbone, che raccolse diversi elementi che facevano nutrire dubbi sulla colpevolezza di Olindo Romano e Rosa Bazzi. «Io addirittura stavo preparando già la terza puntata», ha aggiunto il giornalista.
Poi tutto si è fermato, ed è su questo che viene sollecitato dal direttore di Radio Libertà. «Mi fai sempre questa domanda. Guarda, ti posso rispondere solo una cosa: è arrivato l’ordine di fermare tutto. Il mio referente me l’ha detto in maniera brutta, perché avrei preferito che mi dicesse che non si poteva fare. Era deciso». Gianloreto Carbone non ha nascosto la sua rabbia per quanto accaduto. Ma l’avrebbe provata anche Federica Sciarelli, il cui nome è stato fatto apertamente da Giulio Cainarca e che invece fino a quel momento il giornalista aveva preferito omettere. «Litigavamo tutti i giorni, ma avevamo anche un rapporto di affetto e stima. (..) Lei sta male su questa cosa».
CARBONE SULLA STRAGE DI ERBA, “FEDERICA SCIARELLI È STATA MALE…”
A questo punto il direttore di Radio Libertà ha citato Pino Rinaldi, uno degli autori di “Chi l’ha visto?”, il quale disse a Porta a Porta da Bruno Vespa, dopo che la sentenza sulla strage di Erba era definitiva, che il programma aveva ricevuto pressioni, auspicando che lo stesso non accadesse a lui. «Parlò anche di un intervento della Commissione di Vigilanza Rai», vicenda sulla quale lo stesso Giulio Cainarca chiese spiegazioni, senza però ottenerle. «Tutto è successo nell’arco di una settimana, dopo la messa in onda del primo servizio sulla Strage di Erba».
Gianloreto Carbone era pronto ad andare via per quella vicenda. «La Sciarelli è una con le pa**e, se lei ha subìto questa cosa, non le è piaciuta perché si è dovuta fermare e lei si vanta di non fermarsi davanti a nulla».
Quando decise di restare, constatò che Federica Sciarelli stava male per questa vicenda: «Per lei è una macchia sulla sua professionalità. La realtà è che ci hanno bloccato. La conseguenza che si può tirare è che ciò che stavamo facendo dava fastidio a qualcuno al punto che sono subito intervenuti e hanno imposto ad una come la Sciarelli, che non si fa imporre nulla…».
A questo punto Carbone ha spiegato che il suo primo servizio sulla strage di Erba era stato visionato da più persone: «Il servizio lo aveva visto lei (Federica Sciarelli, ndr), l’avvocato, anche un dirigente della Rai, non è che vanno in onda senza controllo. Mi avevano detto che era bello e hanno visto pure il secondo senza dirmi nulla». Ma poi è arrivato lo stop. «Qualcuno ha chiesto ad una trasmissione importante di Rai 3 di non mandare in onda il continuo del primo servizion sulla Strage di Erba, questo è un fatto», ha ribadito l’ex storico inviato della trasmissione.
STRAGE DI ERBA, IL RETROSCENA CONFERMATO DA MONTOLLI
Una circostanza che si ritrova in quanto scritto da Edoardo Montolli nel suo libro “Il grande abbaglio”, in cui spiega di essere stato intervistato per ricostruire quanto raccolto sulle indagini riguardo la Strage di Erba. L’intervista non andò mai in onda e dopo la sentenza definitiva della Cassazione, che confermò la condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi, durante un’intervista a Federica Sciarelli per un numero speciale di Oggi su altri temi, capì perché non era stata trasmessa.
«E fu lei a confidarmi che dopo aver trasmesso le prime ricostruzioni con i dubbi sulla strage avevano subito non precisate pressioni. A dirla tutta, non vi diedi peso, perché non lo ritenevo possibile. Ma poco dopo, il 27 giugno 2011, Porta a Porta estate tornò ad occuparsi, tra i gialli di cronaca, proprio della Strage di Erba, di Olindo e Rosa. Bruno Vespa fece partire un servizio su Erba: un servizio dove i fatti erano narrati con estrema precisione. Al ritorno in studio ospite era Pino Rinaldi, tra gli autori storici e più validi di Chi l’ha visto?. E Rinaldi sembrò sospirare. Questa è la trascrizione del suo intervento, che potete consultare nel video della puntata: “Io devo dirti che spero che per voi non ci sarà la stessa azione che c’è stata nei confronti di Chi l’ha visto? quando abbiamo raccontato, l’autore era Gianloreto Carbone, un pezzo, un servizio… abbiamo detto le stesse cose che sono state dette a mio avviso in maniera precisa in questo servizio appena andato in onda… Abbiamo addirittura avuto una tirata d’orecchie da parte della Commissione di Vigilanza”».
Montolli si è dato una spiegazione: «La sostanziale differenza, ovviamente, è che la ricostruzione meticolosa che aveva iniziato a mostrare Chi l’ha visto? era stata fatta prima della sentenza definitiva. Per anni ho continuato a chiedermi chi e perché avesse deciso di fare quell’”azione”, per usare le parole di Rinaldi, nei confronti di Chi l’ha visto?. Ma col tempo, con il carcere a vita ormai sancito per la coppia, ho cominciato a stupirmi anche di quanti iniziassero invece ad interessarsi finalmente alla vicenda. Di fatto, chiunque abbia davvero letto le carte, non ha potuto che sollevare dubbi».