Alla vigilia dell’udienza alla Corte d’Appello di Brescia per le eventuali repliche sulla richiesta di revisione della sentenza di condanna all’ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba, a cui seguirà la camera di consiglio per la decisione, parla l’avvocato Fabio Schembri, che difende uno dei due coniugi, nello specifico l’uomo. A Fanpage fa, infatti, il punto della situazione, anche perché l’1 marzo scorso è intervenuta la procura generale, mentre un mese dopo è toccato ai difensori dei coniugi per le arringhe sulle nuove prove che riguardano la strage di Erba. Il processo può essere riaperto? L’istanza dei coniugi è stata ritenuta ammissibile, domani saranno valutati gli elementi della difesa, che dovranno essere idonei a scardinare l’impianto accusatorio.
Domani la procura potrebbe decidere di controbattere, in tal caso replicherà anche la difesa. «Se non dovessero esserci repliche, invece, la Corte deciderà direttamente se ammettere le prove oppure no», spiega Schembri. In aula saranno presenti anche Olindo Romano e Rosa Bazzi, i quali auspicano una svolta sul loro caso. «Hanno sempre partecipato e ci saranno anche questa volta», assicura Schembri in vista dell’appuntamento di domani.
STRAGE DI ERBA, “LE DECISIONI SI PRENDONO IN BASE ALLE PROVE”
Il legale di Olindo Romano si è sbilanciato anche riguardo la decisione sulla richiesta di revisione, spiegando che il suo assistito e la moglie Rosa Bazzi auspicano un riscontro positivo in merito alle nuove prove legate al processo sulla strage di Erba. «Rosa e Olindo sono speranzosi per quanto riguarda l’esito, anche se non si illudono. Sono coinvolti in un processo di revisione quindi sperano che le prove possano essere ammesse», afferma l’avvocato Schembri a Fanpage.
Il legale ritiene che «non ammettere le nuove evidenze che abbiamo portato sarebbe un fuordopera», anche perché «le decisioni si prendono in base alle prove», quindi non ammetterle «vorrebbe dire che tutta la strada fatta finora è stata inutile». Schembri, quindi, aggiunge: «La Corte d’Appello ha deciso di aprire il processo, non ammettere le prove renderebbe tutto vano». Riguardo l’udienza di domani, precisa che i due coniugi condannati per la strage di Erba non parleranno, «anche perché non sarebbe il momento previsto dai tempi tecnici».
LA LETTERA DI OLINDO ROMANO E ROSA BAZZI A “UNO MATTINA ESTATE”
Olindo Romano e Rosa Bazzi sono intervenuti direttamente a “Uno Mattina Estate” con un messaggio letto dall’avvocato Diego Soddu, tutore dei due coniugi in carcere per la strage di Erba. «Io e Rosa aspettiamo con fiducia la decisione del 10 luglio, soprattutto ci auguriamo che finalmente possa essere data la possibilità di valutare le prove nuove, che sono state portate dai nostri avvocati ai giudici di Brescia, in modo oggettivo e senza pregiudizio», recita il comunicato dei coniugi.
Olindo Romano e Rosa Bazzi continuano a contestare il modo in cui viene trattata la vicenda della Strage di Erba: «Fino ad oggi il nostro caso, infatti, è stato trattato con superficialità, si sono fermati alle nostre confessioni, che abbiamo fatto in un momento di difficoltà e solo per evitare di essere separati». Quindi, ribadiscono la loro posizione e il loro auspicio: «Io e Rosa siamo innocenti, vogliamo solo ritornare a vivere sereni, insieme e in libertà».