La puntata de Le Iene sulla strage di Erba è stata rinviata per un problema tecnico o di natura legale? La domanda si pone dopo la decisione dell’ultimo minuto da parte di Mediaset di annullare lo speciale dal titolo “Un’altra verità per la strage di Erba“, per la quale sono stati condannati all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi. La puntata, che era stata pubblicizzata, è stata sostituita col film “Scontro tra titani”. La decisione è stata motivata con un comunicato: “Per un problema tecnico la puntata di questa sera dedicata alla Strage di Erba non andrà in onda. Ci scusiamo con chi ci stava aspettando, vi faremo sapere presto quando potremo trasmettere la nostra inchiesta“.



Non c’è stata alcuna spiegazione riguardo la natura di tale problema tecnico, nel frattempo da Palazzo di giustizia, come riportato da La Provincia, è emerso che il giorno prima della messa in onda alla procura di Como è arrivata una denuncia-querela con tanto di diffida a procedere in alcune tesi portate avanti dai revisionisti. La denuncia è stata depositata da Waylog srl, società di intelligence che 17 anni fa svolse diversi incarichi di consulenza tecnica per conto della procura, come la registrazione delle confessioni e la videoregistrazione della testimonianza di Mario Frigerio, quando il testimone riconobbe Olindo Romano come il suo aggressore.



STRAGE DI ERBA, DIFFIDA A LE IENE PRIMA DELLA PUNTATA

Nell’ultimata puntata de Le Iene sulla strage di Erba era stata data voce a Giovanni Tartaglia, ex carabiniere congedato dopo che lo stesso è stato condannato per circonvenzione d’incapace, per aver sottratto una pensionata dei suoi risparmi, e di concussione, per essersi inventato un incidente stradale per farsi consegnare denaro da un pensionato di San Pietro Sovera. Secondo l’inchiesta innocentista, Tartaglia sarebbe una fonte credibile e accreditata quando afferma che Olindo Romano e Rosa Bazzi sarebbero stati incastrati dai suoi ex colleghi e dalla procura.



Inoltre, ha puntato il dito contro la Waylog, accusando la società di avere segretamente tra i suoi soci un magistrato del palazzo di giustizia di Como. Stando a quanto riportato da La Provincia, i legali dell’amministratore della società hanno diffidato l’autore dei servizi sulla strage di Erba e Mediaset a proseguire in questa tesi. Avrebbero inviato una serie di dati da cui emergerebbe come tutta la ricostruzione su cui si basano gli attacchi alla Waylog sarebbero frutto di errori.

I LEGALI DI WAYLOG DOPO IL RINVIO DELLA PUNTATA

Gli avvocati Pierpaolo Livio e Stefano Marcolini, legali della Waylog, hanno commentato la notizia del rinvio della puntata de Le Iene: «Prendiamo atto con soddisfazione del “problema tecnico” invocato per giustificare la mancata messa in onda di questa trasmissione tanto attesa». Inoltre, come riportato da La Provincia, aggiungono che «in considerazione del fatto che non vi sia stato alcun provvedimento della procura, Mediaset e Videonews hanno evidentemente ritenuto ben circostanziate le censure mosse al programma e preferito differire la trasmissione, previa miglior verifica delle affermazioni della loro fonte».

I legali affermano di aver ricevuto mandato di verificare «se esistano profili di diffamazione anche in relazione al libro neo pubblicato “Erba”», ma stanno anche predisponendo «la richiesta civilistica di danno patrimoniale e d’immagine patiti da Waylog che, 2019 ad oggi, in ragione della campagna diffamatoria scatenata nei confronti del suo titolare, ha visto il fatturato contrarsi». I legali non escludono «la simmetrica proposizione di querela in favore di altri soggetti che si sono già a noi informalmente rivolti, sentendosi egualmente diffamati».