Quarto Grado ha dedicato ampio spazio nella giornata di ieri alla strage di Erba su cui c’è in corso il processo di revisione ed ha intervistato il primo soccorritore, il vigile del fuoco Aldo Bilotta, il primo che intervenne sulla scena del pluri-omicidio in via Diaz: “La signora Rosa si è avvicinata a me, mi ha preso sottobraccio e mi ha chiesto se fosse possibile accedere alla propria abitazione per verificare che l’acqua che avevamo usato per spegnere l’incendio non fosse filtrata nella sua abitazione creando dei danni, era molto insistente, non mi ricordo se mi chiese che cosa fosse successo”.
E ancora: “Quello di via Diaz è diventato un intervento particolare quando abbiamo scoperto i corpi di queste persone. Il comando manda sempre come prima partenza un’autobotte, quindi come minimo manda 8.000 litri di acqua”, quelli usati poi per spegnere l’incendio. Aldo Bilotta, primo soccorritore della strage di Erba, ha proseguito nel suo racconto: “Ho chiesto ai carabinieri, l’autorità competente, se fosse possibile per queste persone (Rosa e Olindo ndr), poter accedere alla propria abitazione. E loro mi hanno autorizzato verbalmente, quindi ho accompagnato Rosa e Olindo nella propria casa, abbiamo fatto questo giro di verifiche nei vari locali, abbiamo verificato che non vi fosse alcun tipo di infiltrazione e mi ricordo che loro hanno commentato che ‘non era successo niente’”.
STRAGE DI ERBA, IL PRIMO SOCCORRITORE ALDO BILOTTA: “MI RICORDO IL BIMBO…”
I due non hanno fatto altre domande, ricorda Aldo Bilotta ai tempi della Strage di Erba e Quarto Grado si domanda: “Possibile che non fossero incuriositi da quanto accaduto e da tutti quei militari che affollavano la corte?”. Il programma fa notare come Bilotta sia prima entrato nell’appartamento dei Castagna dopo di che si era recato in quello di Rosa e Olindo senza cambiare scarpe o indossare calzari, ma il Ris non ha trovato tracce nell’appartamento dei due: “Forse il pavimento è stato pulito maniacalmente?”, si domanda ancora il programma.
“Questa casa era davvero immacolata, quasi non abitata”, aggiunge Bilotta, “Era tutto in ordine, molto precisa. L’odore di fuliggine? Io ce lo avevo ovunque, eravamo impregnati, quindi era impossibile sentirlo in altre persone. La prima immagine che mi è rimasta più in testa? Il bimbo sul divano”.