Dietro la possibile riapertura del caso sulla strage di Erba c’è una certa “morbosità multimediale”? Se lo sono chiesti in questi giorni a Rete 55 nel corso di uno speciale in cui è intervenuto Paolo Moretti, giornalista che ha realizzato un romanzo-inchiesta sulla terribile vicenda di cronaca nera su cui Le Iene Inside trasmette il suo speciale in occasione del suo ciclo estivo. «Già si intuiva che si stava muovendo qualcosa nell’ottica di una richiesta di revisione, la forza con cui è stata portata avanti la richiesta, grazie anche a una certa stampa che ha sposato in pieno le logiche innocentiste, ha fatto sì che il silenzio non sia mai calato su questa vicenda», ha dichiarato il giornalista e scrittore, secondo cui questa «insistenza» non solo non fa bene alle vittime, ma danneggia anche i due condannati, Olindo Romano e Rosa Bazzi: «Ma io parto da un presupposto: mi sono riletto tutte le carte processuali, quindi sono convinto che le tre sentenze di condanna siano ineccepibili».



Peraltro, proprio per questa attenzione focalizzata sui condannati, Moretti nel suo libro si è soffermato sulle vittime della strage di Erba: «Sembra paradossale, ma si è parlato tantissimo dei condannati, pochissimo delle vittime, se non nell’ottica di un possibile coinvolgimento del fratello di Raffaella Castagna, Pietro, che a un certo punto per una certa stampa è diventata la pista alternativa. Ho deciso di raccontare la sua vicenda umana e quella dei familiari delle vittime».



STRAGE DI ERBA, ORRORE SENZA TREGUA: LA “PRESA” DELLE IENE

La strage di Erba è un orrore che non dà tregua che ha generato una polarizzazione tra innocentisti e colpevolisti, che non è mai stata così netta in altri casi di cronaca nera. «È nata quasi una partita, è come un derby calcistico, ed è la cosa peggiore di questa vicenda. Le contrapposizioni vengono proposte anche nella narrazione. Quindi, anche i toni sono molto accesi. Trovo spesso persone che hanno un atteggiamento come se questa vicenda li toccasse da vicino. I motivi sono due, in primis l’enorme attenzione di certa stampa e di un programma di grande divulgazione e impatto come Le Iene, che è un programma di intrattenimento, non giornalistico, che fa molta presa», spiega Paolo Moretti a Rete 55.



Dunque, per il giornalista l’attenzione de Le Iene sulla strage d’Erba ha contribuito alla polarizzazione, legata anche al fatto che «tutto sommato l’idea di Rosa Bazzi e Olindo Romani innocenti è un’idea affascinante, soprattutto per chi non crede nella giustizia, ma anche perché potrebbe essere il caso dei poveretti coinvolti in una vicenda più grande di loro, incolpati perché poveri in contrapposizione alla famiglia ricca dei Castagna», scenario che apre alla pista alternativa, quella degli «stranieri, che potrebbero essere gli autori perfetti» della strage di Erba.