La rivalità tra i tunisini vicini ad Azouz Marzouk e un gruppo di marocchini può avere giocato un ruolo nella strage di Erba? E’ da questa domanda che muove il servizio de Le Iene Show in onda questa sera su Italia 1 a firma Antonino Monteleone e Marco Occhipinti. Il racconto di quanto accaduto in quel di Erba quel maledetto 11 dicembre 2006 è ormai noto a tutti: Rosa Bazzi e Olindo Romano sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio della moglie di Azouz Marzouk, Raffaella Castagna, del figlio Youssef, della madre di lei Paola Galli e della vicina Valeria Cherubini. Il pubblico ministero, in aula, non esitò a definire quella carneficina come la più atroce impresa criminale della storia della Repubblica. E pochi giorni fa è stata la Cassazione a dire no alla richiesta degli avvocati di Rosa e Olindo di analizzare i nuovi reperti della strage, rinvenuti sul luogo del delitto e che in dodici anni nessuno ha mai esaminato. Le Iene, però, hanno raccolto una nuova testimonianza molto interessante…
STRAGE DI ERBA, LA PISTA DEI MAROCCHINI
Ad essere intervistato è stato Abdi Kais, tunisino arrestato insieme ai componenti del “clan Marzouk” e ufficialmente residente nella casa di Azouz e Raffaella. Come si legge nelle anticipazioni de Le Iene, secondo Abdi c’era una “forte rivalità” tra i tunisini vicini ad Azouz Marzouk e i marocchini che spacciavano nella stessa zona tra Erba e Merone, nel Comasco. La tensione sarebbe sfociata in una rissa con accoltellamento, come il giovane intervistato ha raccontato: “Alcuni marocchini hanno accoltellato me, il fratello di Azouz, il cugino Borhen e il fratello di Borhen che abita a Como, c’erano problemi per motivi di droga“. Ad avere la peggio sarebbe stato proprio il gruppo di Azouz: e quell’episodio, stando alle parole di Abdi, avrebbe segnato l’inizio di una vera e propria faida. Il tunisino pensa che dietro la strage di Erba possa esserci proprio quel gruppo rivale di marocchini, di certo non Rosa e Olindo, definiti incompatibili per “corporatura, preparazione fisica, velocità di esecuzione a quel tipo di mattanza”: “Sono 5 persone, non una o due. Guardando Olindo e Rosa, non è possibile. La corporatura di Raffaella era abbastanza forte, non è facile buttarla giù per terra. Invece quei marocchini erano aggressivi per il modo in cui hanno tirato fuori i coltelli, io non me lo immaginavo per di più sono anche un atleta quindi so difendermi”.