Fra coloro che non hanno mai creduto nell’innocenza di Rosa e Olindo strage di Erba vi è Gianluigi Nuzzi, noto giornalista nonché conduttore di Quarto Grado, che ieri è stato ospite di Zona Bianca, prendendosi una sorta di rivincita. Nel corso del talk di Giuseppe Brindisi si è approfondita la vicenda del comasco, alla luce della decisione di non far scattare una revisione del processo, e ci sono stati anche dei momenti di scontro fra lo stesso Gianluigi Nuzzi e il giornalista Carmelo Abbate, che invece ha sempre fatto parte del gruppo degli innocentisti nella strage di Erba.



La mancata revisione della Strage di Erba è stata decretata in quanto il pool di avvocati di Rosa e Olindo non avrebbe presentato alcuna nuova prova significativa, e Nuzzi parla di “pastiglie effervescenti che possono fare bolle e dare suggestioni”, ma la verità è tutt’altra: Rosa e Olindo sono colpevoli e devono restare in carcere scontando l’ergastolo.



STRAGE DI ERBA, NUZZI: “TROMBETTIERI INNOCENTISTI”

Il conduttore di Quarto Grado punta poi il dito, senza fare alcun nome, nei confronti di coloro che da anni si stanno battendo affinché la coppia della strage di Erba lascia il carcere, dicendo di sentirsi preso in giro da parte di persone che “hanno propagandato in ogni modo” queste presunte verità, persone che lo stesso giornalista definisce dei “trombettieri innocentisti” che avrebbero vivisezionato tutte le prove del processo, facendo alla fine venire il dubbio a tutti, o quasi. Tutto ciò non è comunque avvenuto a Quarto Grado, con Nuzzi che sottolinea che il programma che conduce da più di dieci anni si è “rifiutato di aderire a questo pensiero comune” sulla strage di Erba.



Proprio per questo hanno anche attaccato il criminologo Massimo Picozzi, uno degli opinionisti fissi del talk di Rete 4, e coinvolto nell’indagine, ma anche il Generale Garofano, che all’epoca era a capo dei Ris, nonché “chi ti sta parlando”.

STRAGE DI ERBA, NUZZI VS ABBATE: LO SCONTRO A ZONA BIANCA

La pensa però diversamente il “rivale” di Nuzzi, Carmelo Abbate, presente anch’egli ieri sera negli studi di Zona Bianca, secondo cui quella di ieri è stata una pagina di “brutta giustizia”. Per il collega è stata colpa dei media che se da una parte hanno mantenuto un faro sulla vicenda, dall’altra hanno dato vita ad un processo mediatico per cui in Italia “non c’è nessuna chance di sopravvivere”.

Ma c’è di più, visto che per Abbate non ci sono in carcere da innocenti solo Rosa e Olindo, ma anche Alberto Parolisi, accusato dell’omicidio di Melania Rea, nonché Alberto Stasi, colui che è stato condannato per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, altro caso ampiamente trattato dai media negli anni. “Spero che non succeda mai nulla a qualcuno che sta nel perimetro dei tuoi sentimenti”, replica Nuzzi riferendosi ai tre casi elencati da Abbate e parlando di prove scientifiche e testimonianze oggettive, quindi non di processi indiziari. La sensazione è che il caso di Rosa e Olindo continuerà a dividere sempre l’opinione pubblica, al di là di sentenze e condanne.