La strage di Erba al centro della puntata di Quarto grado del 12 luglio, dopo il rigetto definitivo dell’istanza di revisione del processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi che restano all’ergastolo. I due coniugi, arrestati nel 2007 e in carcere ormai da 17 anni, furono condannati in via definitiva nel 2011 e dopo aver ritrattato le loro confessioni continuano a dirsi estranei al massacro costato la vita a quattro persone la notte dell’11 dicembre nella corte di via Diaz. 



L’ultima carta della difesa si è giocata in Corte d’Appello a Brescia a partire dal 1° marzo scorso e la conclusione dei giudici, con sentenza sulla strage di Erba che ha stabilito l’inammissibilità della richiesta di un nuovo dibattimento, è arrivata nell’udienza finale del 10 luglio 2024. Gianluigi Nuzzi, conduttore del format di Rete 4 dedicato ai casi di cronaca nera, si è scagliato contro gli innocentisti: “Vergognatevi“.



La strage di Erba, tutto finito per Olindo Romano e Rosa Bazzi?

Subito dopo la sentenza bresciana, in tanti si sono chiesti se questo sia davvero il capitolo finale della battaglia dei coniugi Romano-Bazzi per provare a scardinare le condanne. La risposta è no: la difesa della coppia, rappresentata dagli avvocati Nico D’Ascola, Fabio Schembri, Luisa Bordeaux e Patrizia Morello, può proporre ricorso per Cassazione e lo farà. Per l’impugnazione, e per tentare di “riaprire la partita” in un’aula di giustizia, occorrerà attendere il deposito delle motivazioni, che avverrà nei 90 giorni seguenti.



Il pool difensivo sostiene che quanto accaduto a Brescia sia quanto meno singolare: la Corte ha dichiarato prima ammissibile l’istanza di revisione ed è stato emesso il decreto di citazione a giudizio a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, di fatto passati al rango di imputati con l’avvio dell’udienza predibattimentale del 1° marzo scorso, ma alla terza ha deciso che tutto – le richieste di riapertura del caso proposte dal sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser, dai legali dei condannati e dal loro tutore – è inammissibile. Una conclusione che, come sottolineato dai difensori, si sarebbe potuta raggiungere molto prima in camera di consiglio – risparmiando tempo e fatica – con una ordinanza di inammissibilità emessa de plano per manifesta infondatezza delle istanze. Cosa che non è avvenuta aprendo, di fatto, all’orizzonte di un nuovo processo che poi è stato invece demolito con la sentenza del 10 luglio.

Gianluigi Nuzzi contro gli innocentisti sulla strage di Erba: “Vergognatevi”

La strage di Erba continua però a far discutere, al netto di ogni sentenza e di quanto stabilito poche ore fa dai giudici bresciani che hanno confermato l’ergastolo per i coniugi. Tra chi sostiene la loro innocenza, i giornalisti Antonino Monteleone, Edoardo Montolli e Felice Manti che, negli anni, hanno prodotto una controinchiesta su tutti i buchi dell’indagine e sul processo che ha portato Olindo Romano e Rosa Bazzi al fine pena mai.

Gianluigi Nuzzi, e la sua trasmissione Quarto grado, hanno sempre sostenuto l’opposto difendendo il lavoro degli inquirenti. Poco dopo il verdetto di Brescia, a ridosso della messa in onda della puntata in cui tratta la parentesi finale della battaglia della difesa, il conduttore si è scagliato contro la “campagna innocentista”: Io chiederei profondamente scusa, vergognatevi. Se avessi infangato Pietro Castagna, che ha perso la mamma, la sorella, il nipotino nella strage di Erba, gli chiederei scusa per aver solo un attimo sospettato di essere lui il mandante (…). La Corte d’Appello ha respinto ogni richiesta di revisione (…). La campagna di quelli che hanno cercato di sputt**re il povero professor Picozzi (…), o il generale Garofano comandante dei Ris (…), un processo a chi aveva fatto le indagini, un processo infame, indegno. Vergognatevi, voi che avete puntato l’indice sui magistrati, sui carabinieri e su Quarto grado che soltanto voleva puntualizzare la verità (…). Rosa Bazzi e Olindo Romano sono e resteranno gli assassini“.