Nuova processo per Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage di Erba. Lo ha deciso la Corte d’appello di Brescia accogliendo la richiesta della difesa ed emettendo un decreto di citazione a giudizio per la prima udienza del processo. L’udienza è stata fissata per il primo marzo, come riportato da Repubblica. A inviare l’istanza di revisione era stata lo scorso luglio la procura generale di Milano, ma dando parere negativo alla riapertura delle indagini ritenendo «inammissibile» la richiesta, oltre che «infondata nel merito». I magistrati milanesi, inoltre, ritenevano che non ci sono «nuove prove decisive», come aveva chiarito la procuratrice generale Francesca Nanni. Il tribunale di Brescia, però, ha deciso diversamente.



Gli avvocati Fabio Schenbri e Luisa Bordeaux, difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi, avevano depositato lo scorso ottobre, presso la Corte d’assise di Brescia, l’istanza di revisione di condanna per i coniugi alla luce di nuovi supposti elementi che potrebbero portare, secondo i legali, ad un proscioglimento della coppia, in carcere dal 2017 per la strage dell’11 dicembre 2006 in cui morirono Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, col marito di quest’ultima Mario Frigerio ferito gravemente.



STRAGE DI ERBA, “CI AUGURIAMO L’ASSOLUZIONE DI OLINDO ROMANO E ROSA BAZZI”

Si torna in tribunale, dunque, per la strage di Erba. La Corte d’appello di Brescia ha accolto e riunito le due istanze di revisione presentate dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi e dal sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser, notificando un decreto di citazione agli avvocati e alle parti civili delle famiglie Frigerio e Castagna, parenti delle vittime. Nella prima udienza si discuterà di quali prove o nuove testimonianze ammettere. Il processo potrebbe chiudersi con un’assoluzione o una condanna dei coniugi oppure con una dichiarazione di inammissibilità dell’istanza di revisione.



«Adesso ci attende un processo. Siamo soddisfatti che la richiesta di revisione sia stata giudicata ammissibile e ci auguriamo che questa volta finisca in altro modo, con un’assoluzione», il commento al Corriere della Sera dell’avvocato Fabio Schembri, uno dei difensori della coppia. «Siamo contenti della notizia, discuteremo per arrivare a una sentenza di assoluzione», ha dichiarato il pg di Brescia Cuno Tarfusser.

LA MORTE DI VALERIA CHERUBINI E LE INTERCETTAZIONI DI MARIO FRIGERIO

La revisione è stata richiesta dal pool di legali della difesa per la presentazione di nuovi elementi e per elementi da approfondire, «ovvero per le lettere C e D della norma che regola la materia». I nuovi elementi, spiega il Corriere, sono legati a consulenze, testimonianze, interviste e intercettazioni ambientali raccolte e decodificate dai periti dei legali. In particolare, le consulenze sono legate «alla ricostruzione dell’omicidio di Valeria Cherubini e al distacco dell’energia elettrica e alla presenza di persone nella casa di Raffaella Castagna nel pomeriggio prima della strage», ha spiegato l’avvocato Schembri.

Ad esempio, le modalità della morte di Valeria Cherubini sarebbero «incompatibili» con la tesi di Olindo Romano e Rosa Bazzi colpevoli. Tra gli elementi prodotti anche le intercettazioni ambientali sul letto d’ospedale del sopravvissuto Mario Frigerio, uno studio sull’energia elettrica nella casa della strage di Erba, la testimonianza di Abdi Kais, mai ascoltato dagli inquirenti, e residente nell’abitazione di Erba, arrestato per spaccio nella zona dove avvenne la strage.