La strage di Erba non divide solo l’opinione pubblica, ma anche Mediaset. Ci sono infatti due programmi, Quarto Grado e Le Iene, che nelle ultime settimane si stanno occupando del caso, arrivando ad attaccarsi vicendevolmente. Ieri sera è andata in onda la nuova puntata del programma di Rete 4, quindi l’inviato Antonino Monteleone, che era stato bloccato da Gianluigi Nuzzi, ha commentato in diretta su Twitter. «Ma durante l’interrogatorio qualcuno mostra le foto a Rosa Bazzi e Olindo Romano? A @QuartoGrado non hanno ascoltato l’audio che trovate al minuto 15:00 in questo servizio… Ne consiglio l’ascolto all’assessore @IlariaCavo #StragediErba», ha twittato il giornalista de Le Iene, linkando un suo servizio. A Quarto Grado interviene poi il generale Luciano Garofano, che era stato interpellato proprio da Monteleone per Le Iene: «Questa sera a @QuartoGrado c’è il Generale @lucianogarofano che dice che non ci possono essere dubbi sulla colpevolezza di Rosa & Olindo. Sapete se è parente del Generale Luciano Garofano che abbiamo intervistato a ottobre? #StragediErba». (agg. di Silvana Palazzo)
NUZZI ABBRACCIA PICOZZI A QUARTO GRADO
Come annunciato sui social, Gianluigi Nuzzi ha abbracciato il criminologo Massimo Picozzi in diretta a Quarto Grado quando è arrivato il momento di parlare della strage di Erba. «Quante condanne hai a tuo carico? Nessuna, mannaggia», ha scherzato il conduttore. Poi ha spiegato: «So che tu non sarai con noi. Non è una scelta di paura, ma di rispetto nei confronti di quello che hai fatto e degli interlocutori che hai avuto». La scelta potrebbe essere legata all’incursione de “Le Iene”, che nei giorni scorsi ha provato a fare delle domande a Picozzi senza però ottenere alcuna risposta. Anche per questo è nato un botta e risposta sui social tra Nuzzi e Antonino Monteleone che ha spinto addirittura il primo a bloccare l’inviato, come quest’ultimo ha dichiarato nelle Instagram Stories. Intanto Nuzzi in apertura di approfondimento ha lanciato delle frecciatine a “Le Iene” e ai coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi. «Voglio partire da questa parola: complotto». E quindi spiega: «Sarebbe stato ordito un complotto ai loro danni. E chi sono i cattivi? Beh, uno ce l’abbiamo in casa qui a Quarto Grado: Massimo Picozzi. Avrebbe istruito Rosa e Olindo per la confessione perfetta. Poi un altro attore sarebbe il pm Astori, che avrebbe mostrato le fotografie e suggerito le risposte. Non sazi, estraggono anche il maresciallo Gallorini, che avrebbe riferito la dinamica». Con velata ma evidente ironia, Nuzzi aggiunge: «Tutto questo complotto sarebbe stato ordito per coprire i veri autori della strage di Erba. E chi sono? Forse un gruppo di tunisini? Forse addirittura la famiglia Castagna, i parenti delle vittime che diventano autori della strage». (agg. di Silvana Palazzo)
Come annunciato sui social ecco un abbraccio per Massimo Picozzi da parte di @GianluigiNuzzi#quartogrado pic.twitter.com/EzCaAoW67N
— Quarto Grado (@QuartoGrado) May 3, 2019
“SOLO SUGGESTIONI”, E MONTELEONE ATTACCA NUZZI
“Quarto Grado” torna a occuparsi della strage di Erba, e in particolare delle ultime dichiarazioni di Rosa Bazzi e Olindo Romano. I coniugi, condannati all’ergastolo, continuano infatti a ribadire la propria innocenza. Una tesi sostenuta anche da Azouz Marzouk, che ai microfoni del programma di Gianluigi Nuzzi si era detto convinto del fatto che i veri assassini non sono stati ancora presi. Sullo sfondo però si sta consumando uno scontro interno a Mediaset: da un lato c’è l’inchiesta de “Le Iene”, che ha riaperto il caso e tirato recentemente in ballo anche il criminologo Massimo Picozzi, dall’altro c’è l’approfondimento di “Quarto Grado”, che si schiera dalla parte del suo opinionista e con chi ritiene che Rosa Bazzi e Olindo Romano siano colpevoli, come peraltro stabilità in tre gradi di giudizio. «Stasera informazione mica suggestioni», ha tuonato Gianluigi Nuzzi attraverso il suo profilo Instagram. «Rosa Bazzi, pluri-assassina ergastolana, ha ucciso un bimbo di due anni, rideva durante la proiezione del video del piccolo in aula… Ora, secondo voi c’è da credere a lei o al nostro Massimo Picozzi, medico e criminologo, una carriera senza mai un’ombra?». Il conduttore di “Quarto Grado” è pronto a testimoniare simbolicamente la sua fiducia nell’operato di Picozzi, messo in dubbio da “Le Iene”. «Stasera abbraccerò con gioia Massimo in studio». Ma non è la prima volta che punge “Le Iene”.
CARMELO ABBATE “OLINDO ROMANO E ROSA BAZZI INNOCENTI”
Chi non crede nella colpevolezza di Rosa Bazzi e Olindo Romano è Carmelo Abbate, opinionista di Quarto Grado. «Stanno in carcere da 12 anni al posto dei veri assassini», ha scritto in un lungo post su Instagram. «Rosa e Olindo non c’erano dentro la palazzina (..) perché non è stata trovata traccia del loro passaggio». Abbate contesta diversi passaggi delle sentenze. «Le loro tracce sono state cancellate dall’incendio e dall’acqua, è stato detto e sancito nelle sentenze. Non è vero. Un incendio non può essere selettivo, cancella le loro tracce e lascia le altre». Il giornalista e scrittore ha parlato anche delle impronte e dei reperti non analizzati, «e che, guarda caso, sono stati distrutti di recente con un tempismo incredibile». Sono tanti per Abbate gli aspetti oscuri di questa vicenda: « Fatta la strage, Rosa e Olindo sarebbero scappati verso la loro abitazione, dove si sarebbero spogliati, lavati, fatto i sacchi con armi e vestiti, ripulito tutto, saliti in macchina e fuggiti in un tempo di 3 minuti. E tutto questo senza lasciare la benché minima traccia di sangue delle vittime. I Ris hanno smontato pure le tubature, e non hanno trovato nulla. L’unica traccia della signora Cherubini è quella sul battitacco dell’auto di Olindo. Ma chi l’ha rilevata? Come? E dove si trova questa traccia? Esiste?».
STRAGE DI ERBA, MONTELEONE ATTACCA NUZZI
Antonino Monteleone, che ha curato l’inchiesta de “Le Iene”, si è invece rivolto direttamente a Gianluigi Nuzzi nelle Instagram Story, infiammando il botta e risposta indiretto tra i due programmi Mediaset. «Visto che i commenti sono moderati chiedo: ma lo sai che NON è vero quello che hai scritto? Quale video del piccolo Youssef è stato proiettato in aula? Rosa e Olindo sono stati ripresi in una pausa del processo mentre sorridevano». E questo è solo il primo punto contestato dall’inviato del programma di Italia 1. Nel secondo tira in ballo il criminologo Massimo Picozzi, a cui dovrebbe chiedere «se lo scopo della consegna del video del colloquio psichiatrico era la denuncia di stupro, perché gira il video a febbraio ma lo consegna a maggio? E perché la perizia non viene mai depositata nel fascicolo del pm assieme al video? E perché non viene sporta denuncia?». Nel terzo punto c’è un’altra domanda che Monteleone consiglia a Gianluigi Nuzzi di girare al criminologo: «Che ci fanno sue dichiarazioni tra virgolette su un libro uscito il 15 ottobre 2007, cinque giorni dopo l’udienza preliminare? E che ci fanno i virgolettati del colloquio psichiatrico di Olindo Romano mai depositato ai pubblici ministeri?».
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