Il 10 luglio, presso la Corte d’Appello di Brescia, ci sarà un’udienza decisiva nel processo di revisione della condanna di Rosa e Olindo. Se la Corte deciderà di ammettere le nuove prove e testimonianze, si potrebbe arrivare all’assoluzione dei coniugi. Nei giorni scorsi, presentando il libro “Sangue e Fango”, Selvaggia Lucarelli ha definito Le Iene come “i terrapiattisti” della Strage di Erba. “Nel momento in cui qualcuno è riuscito a convincere l’opinione pubblica dell’innocenza di Rosa e Olindo, allora questo si potrà fare anche con altri casi” secondo Selvaggia.



Le Iene, però, non sono d’accordo con la giornalista de Il Fatto Quotidiano e smentiscono ogni interesse da parte loro: “Alla loro innocenza ci crediamo, l’unico vantaggio che ricaviamo è la convinzione di lavorare in direzione della verità. Se qualcuno ha un atteggiamento da terrapiattista è chi si ostina a negare che in questa storia ci possa essere un ragionevole dubbio, che si possa condannare all’ergastolo due persone per una macchia di sangue che non si vede nelle foto, di cui non c’è una foto scattata al buio che è essenziale per poter vedere il sangue dopo che la superficie è stata cosparsa di luminol”.



Strage di Erba, Le Iene: “Bisognerebbe riconoscere gli errori”

Carlo Fadda, del Nucleo Operativo di Como, avrebbe cambiato tre volte versione parlando della foto al buio della presunta macchia di sangue, secondo Le Iene. La prima volta avrebbe detto che la foto al buio della macchina di sangue non è stata scattata, la seconda che non è uscita mentre la terza che è stata caricata su un cd. Secondo Le Iene, dunque, la sua non sarebbe una testimonianza attendibile. Secondo il programma Mediaset bisognerebbe riconoscere gli errori anziché negarli a oltranza e cercare di porvi rimedio “chiedendo scusa”. Sarà davvero così, o la tesi dell’innocenza di Rosa e Olindo stride con la verità?

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