L’autobus precipitato a Mestre il 3 ottobre 2023 aveva lo sterzo rotto. A cinque mesi dall’incidente del bus della marca cinese Yutong, in cui sono morte 21 persone e ne sono rimaste ferite altre 15, arrivano importanti indiscrezioni dalla perizia, anche se è ancora in corsa. Stando a quanto riportato dal Gazzettino, emergono dettagli che ripropongono il tema della sicurezza dei mezzi made in Cina. Infatti, l’autobus avrebbe avuto problemi non trascurabili allo sterzo. Nello specifico, i periti avrebbero riscontrato segni di frattura all’impianto di direzione del veicolo.



Si tratta di un aspetto su cui sarà necessario indagare ancora per verificare le tempistiche del guasto rispetto al momento in cui è avvenuto l’incidente, quindi il momento esatto della rottura. Va stabilito se quella frattura può essere la causa della tragedia o se è la conseguenza del volo dal cavalcavia. Sono un’analisi approfondita può consentire ai tecnici di fornire una risposta. Saranno passati al microscopio i frammenti prodotti dalla rottura. Non è da escludere che i tempi siano ravvicinati, quindi che i riscontri arrivino tra poche settimane o addirittura giorni.



AUTOBUS PRECIPITATO A MESTRE: IN ARRIVO SVOLTA NELLE INDAGINI?

Tra il 28 e 29 febbraio saranno depositati in tribunale gli esiti degli esperti nominati dalla procura di Venezia con lo screening sulla meccanica dell’autobus, sulla tenuta strutturale del cavalcavia e sulle scatole nere. La perizia è fondamentale per ricostruire l’incidente, perché potrebbe fornire ulteriori informazioni sulla velocità del mezzo e le manovre eseguite dal conducente nelle fasi che hanno preceduto l’incidente. Inoltre, è attesa pure l’analisi del consulente Placido Migliorino, incaricato di occuparsi in particolare dell’analisi del fondo della strada e del guard rail contro cui l’autobus ha impattato prima di precipitare.



Dopo la tragedia, l’attenzione si era focalizzata sulle condizioni di salute del conducente, Alberto Rizzotto, morto anch’esso nell’incidente, ma i pareri forniti dai consulenti sulle condizioni del cuore e su una coronaria parzialmente ostruita, accertata con l’autopsia, erano risultati discordanti. Quindi, non c’era certezza che fosse stato colpito da un infarto, e se questo fosse avvenuto prima del disastro. Ma tre settimane fa i risultati degli esami autoptici hanno riportato che l’uomo non aveva problema cardiaci, escludendo quindi l’ipotesi del malore. Le cause della morte sarebbero da attribuire, invece, a una frattura al cranio causata dalla caduta dell’autobus a Mestre.