E’ dolorosissima la tragedia avvenuta in queste ore nel mar Mediterraneo e che ha causato la morte di decine di migranti. Come precisa l’Ansa attraverso il suo sito web, a circa un centinaio di miglia dalle coste calabresi una barca si è rovesciata, con 66 passeggeri, fra cui 26 bambini, che risultano dispersi. Quasi in contemporanea un’altra barca è naufragata a sud dell’isola di Lampedusa, in Sicilia: sul luogo del disastro è giunta prontamente una nave umanitaria ma dieci persone non ce l’hanno fatta e sono purtroppo decedute.



Le due stragi di migranti sono giunte a poche ore dalla conclusione del G7 in Puglia che ha lanciato una coalizione “per prevenire e contrastare il traffico di migranti”, alla luce delle numerose vittime di quest’anno. Secondo Unhcr, Oim e Unicef almeno 800 persone sarebbero morte nel 2024 nel Mediterraneo centrale, una media di circa 5 al giorno, e tenendo conto che nelle prossime settimane si verificheranno i maggiori sbarchi alla luce dell’arrivo della bella stagione, il bilancio a fine anno potrebbe essere pesantissimo.



STRAGE DI MIGRANTI NEL MEDITERRANEO: COSA E’ SUCCESSO

Come spiega ancora l’Ansa, il primo may-day sarebbe stato lanciato da una nave francese durante la notte scorsa dopo aver recuperato 12 persone che erano a bordo di una imbarcazione semi affondata, distante circa 120 miglia dalle coste italiane, e non troppo distante dalle acque Sar di competenza greca e italiana. Sul posto la Guardia costiera ha inviato un aereo e due motovedette, prendendo a bordo i superstiti e portandoli poi a Roccella Ionica.

Una donna sarebbe deceduta proprio durante le operazioni ma come detto sopra all’appello mancherebbero ancora 66 persone, che risultano essere disperse: più passa il tempo e più c’è il serio rischio di non ritrovarle più. Stando alla ricostruzione sembra che la nave fosse partita dalla Turchia ben otto giorni prima e il motore, durante la traversata, si sarebbe incendiato facendo poi rovesciare lo scafo forse anche per la paura vissuta dai passeggeri.



STRAGE DI MIGRANTI NEL MEDITERRANEO: IL COMMENTO DI MSF

A bordo persone provenienti da Iran, Siria e Iraq, e le ricerche sono ancora in corso, mentre il personale di Medici senza frontiere sta offrendo assistenza psicologica ai migranti che sono riusciti a raggiungere la terraferma. Gli stessi dipendenti di MSF parlano di scene strazianti, “davanti a noi persone traumatizzate, il dolore si toccava con mano”.

In seguito il secondo episodio, quello di una carretta del mare lunga 8 metri partita dalla Libia, e rovesciatasi vicino alle acque sar di Malta. Sul posto la Nadir della ong ResQship ma 10 persone erano purtroppo già morte, decedute per soffocamento in quanto nel piano inferiore dello stesso barchino non vi era abbastanza spazio. L’Ansa racconta che per liberare due naufraghi, che erano ancora in vita ma privi di sensi, il ponte è stato in parte demolito a colpi di ascia, a testimoniare le condizioni disumane in cui i migranti affrontano questi viaggi della speranza.