Quando si parla di Strage di Ustica si indica l’incidente aereo che, nel 1980, si verificò tra le isole italiane di Ponza e Ustica. Una tragedia che portò alla morte di tutti e 81 gli occupanti dei velivolo che perse il contatto radio con l’aeroporto di Roma-Ciampino e, poco dopo, finì distrutto in mare. A quarant’anni dalla strage tanti però sono i dubbi e i misteri su cosa è realmente accaduto. Anche Sergio Mattarella, il Presidente della Repubblica ha detto: “la strage è impressa nella memoria della Repubblica con caratteri che non si potranno cancellare. Nella ricorrenza dei quarant’anni, sentiamo ancora più forte il legame di solidarietà con i familiari delle ottantuno vittime e ci uniamo nel ricordo di chi allora perse la vita, con una ferita profonda nella nostra comunità nazionale”.



81 vittime, famiglie sconvolte e vite spezzate. Tra queste c’è anche quella di Elisabetta Lachina che improvvisamente si ritrova orfana di entrambi i genitori. Un momento terribile che la donna ha raccontato così durante un’intervista rilasciata a RTL 102.5: “ci siamo trovati come quattro bambini persi nel bosco”. Ricordando proprio quella notte, la donna ha detto: “coi i miei fratelli non abbiamo detto una parola, non riuscivo nemmeno a guardarli negli occhi, se l’avessi fatto avrei visto il mio stesso terrore”.



Strage di Ustica e le vittime: ” la più complessa indagine tecnica mai effettuata”

Sono passati 40 anni dalla Strage di Ustica e ancora oggi c’è chi chiede giustizia. Tra questi c’è Elisabetta Lachina, la figlia di Giulia e Giuseppe Lachina, morti a bordo del volo Douglas DC-9 della compagnia Itavia precipitato nei pressi dell’isola di Ustica. La donna parlando delle indagini ha detto: “dopo che il giudice Rosario Priore ha preso in mano le indagini, grazie al suo estenuante e difficoltoso lavoro, nel 1999 siamo riusciti ad arrivare ad una parte della verità”. Una piccola verità che però non è ancora del tutto chiara, visto che la Lachina non nasconde che a distanza di tantissimi anni la strage di Ustica è ancora un mistero da chiarire: “la più complessa indagine tecnica mai effettuata. Ci sono centinaia di pagine di perizie e fiumi di inchiostro. Un mistero che era conosciuto ma che doveva essere nascosto. Abbiamo vissuto un fardello quotidiano, aspettando di capire perché erano morti i nostri genitori e gli altri passeggeri a bordo”.

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