C’è qualcuno che copre i palestinesi sulla strage di Ustica. A sostenerlo è Carlo Giovanardi, ex ministro per i Rapporti con il Parlamento, che torna a parlare del disastro aereo del 1980. «Dietro Ustica c’è la mano di frange estremiste palestinesi», afferma a Il Tempo, facendo riferimento a «carte, non fantasie». Pur ribadendo la sua fiducia nei confronti della magistratura, Giovanardi constata che «qualche procuratore preferisce ascoltare verità di comodo. Far finta di nulla, come dimostra quanto successo in Russia, però significa esporre l’Italia a rischi». La sua posizione si basa su documenti che fanno chiarezza in merito a quanto accaduto dopo l’arresto di Abu Saleh, il referente dell’Olp a Bologna.



Da quelle carte «si evince come dietro all’esplosione di una bomba nella toilette del DC 9 Itavia ci sia la mano del terrorismo di matrice palestinese». Il riferimento dell’ex ministro è a soggetti come Arafat e Abu Nidal che «dopo l’arresto del loro leader per il trasporto di missili terra-aria ad Ortona, avevano fatto inutilmente pressioni sull’esecutivo di allora per la sua liberazione». Carlo Giovanardi ricorda che fu il colonnello Stefano Giovannone, referente dei servizi segreti italiani a Beirut, a lanciare l’ultimo allarme prima che avvenisse la strage di Ustica. Ma nessuno parla di tutto ciò e per l’ex ministro «è davvero incredibile».



STRAGE DI USTICA, GIOVANARDI “NESSUNO MI HA MAI SMENTITO”

Carlo Giovanardi a Il Tempo rievoca quanto accaduto nel 2020, quando venne convocato dall’allora premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi per fargli dire dal Capo di Gabinetto e dal Capo dei Servizi «che le carte che avevo consultato su Ustica non potevano essere rese note per tutelare l’interesse nazionale a non rivelare i nostri rapporti con i palestinesi». L’ex ministro evidenzia che dopo la diffusione di queste carte si dà credito a depistaggi e racconti di fantasia, anziché soffermarsi su perizie tecniche, sentenze, atti desecretati che ora sono consultabili. Ma per Giovanardi c’è un altro aspetto più grave attorno alla strage di Ustica: «Nessuno ha mai smentito quanto ho riferito a più riprese in Aula a nome del governo italiano».



Per Carlo Giovanardi il problema è che la procura di Roma «preferisce ascoltare ogni genere di ricostruzione e non una verità certificata». Sono anni che Giovanardi denuncia tutto ciò, di recente ha anche trasmesso due richieste certificate al procuratore Amelio per essere sentito ufficialmente in merito a quanto sa sulla strage di Ustica, ma non ha ricevuto risposta. Per quanto riguarda Amato, l’ex ministro rimarca che quando è stato ascoltato nel processo penale «aveva detto ben altre cose rispetto a quelle raccontate su certi giornali».