Storie Italiane ha parlato stamane del caso della strage di Erba, alla luce della possibile revisione del processo. Il giornalista Edoardo Montolli, che da sempre si occupa del caso, spiega: “La cosa che ci sorprende è che all’epoca nessuno aveva letto le carte. Da segnalare come Mario Frigerio nella sua prima dichiarazione disse di aver visto un uomo olivastro e di cercarlo fra gli extracomunitari. Questa cosa andò avanti per molti anni, tutta una serie di notizie si sono dimostrate delle leggende metropolitane e queste notizie sono rimaste non viste diciamo, fino a che non ne abbiamo parlato a Le Iene: la colpevolezza di Rosa e Olindo era data per scontata un anno prima del processo. Per noi questa è la soddisfazione di un primo passo verso la verità, anche se, vorrei frenare gli entusiasmi, è ancora presto per cantare vittoria”. In collegamento anche Felice Manti, altro giornalista che si è battuto da sempre per scoprire la verità, spiega: “Comunque vada per la giustizia è una sconfitta, se questo delitto si dimostra il più grande abbaglio questo è un Paese in cui la giustizia non funziona. Vince il coraggio di Tarfusser che contro il suo ufficio ha la forza e il coraggio di presentare una richiesta in coscienza, considerando le prove fragili per una condanna così grave”



Felice Manti, parlando della strage di Erba, prosegue: “Perde la procura di Milano che si era opposta a questa richiesta, perde la procura di Como che aveva fatto le indagini e in tutto questo il CSM e il ministro della difesa non possono restare fermi, la corte di Como dimostra un grande coraggio di vederci chiaro. Rosa e Olindo non sono più condannati ma imputati, mi auguro che vengano accolte tutte le prove e condivido con te che per la prima volta alcuni giornali scoprono che qualcosa non va nonostante sono anni che lo diciamo”.
STRAGE ERBA, FABIO SCHEMBRI: “IL PROCESSO FU FATTO ALLA DIFESA”
In collegamento anche Fabio Schembri, storico avvocato di Rosa e Olindo: “Il processo di primo grado non è stato un processo a Rosa e Olindo ma alla difesa, vennero tagliati ben 50 testimoni che non vennero ascoltati e oggi noi ci auguriamo che la corte di appello di Brescia quelle donne e quegli uomini che fecero quelle indagini e che potranno dire cosa rilevanti per il caso. Noi riteniamo che Olindo e Rosa siano innocenti, abbiamo allegato elementi di prova nuovi”.



E ancora: “Olinda e Rosa non vennero creduti, durante il primo interrogatorio dell’8 gennaio hanno dichiarato la propria innocenza, letteralmente ignorate. Poi il 10 gennaio è iniziata la genesi della confessione dopo la visita di due carabinieri che si sono trattenuti con Olindo per 4 ore”. L’avvocato ha spiegato che i suoi assistiti hanno scoperto la notizia del nuovo processo in tv.

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