La Strage di Erba torna, per l’ennesima volta, in un programma tv dove già negli ultimi mesi in più occasioni si è detto tutto il contrario di tutto nel merito del tremendo massacro andato in scena nel lontano 2006: a Pomeriggio 5 il giornalista Marco Oliva commenterà le ultime dichiarazioni choc fatte da Azouz Marzouk di ritorno a Lecco lo scorso 5 giugno con la sua seconda famiglia. Ormai, dopo le costanti inchieste de Le Iene (tanto seguite quanto discusse per il metodo giornalistico utilizzato, ndr) la tesi del padre del piccolo Youssef ed ex marito di Raffaella Castagna è chiara. “Non sono stati Olindo e Rosa ad aver ucciso la sua famiglia”, va ripetendo da mesi ormai il tunisino, come confermato anche nella recente intervista a Fanpage. «Sono tornato in Italia perché voglio vincere questa mia seconda battaglia, quella del processo di Erba. Non credo che a uccidere mia moglie, mio figlio e mia suocera siano stati Rosa e Olindo»; parlando poi con Open, Azouz ha poi spiegato che «i giudici stabiliranno la verità ma io non credo alla versione ufficiale».
LA REPLICA DI BEPPE CASTAGNA AD AZOUZ
La difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi richiede da tempo la revisione del processo di Erba ma al momento la richiesta di nuove indagini è stata negata in maniera perentoria: ora però Azouz Marzkouk vuole insistere nel cercare di capire quanto sia successo e chi soprattutto secondo lui è rimasto impunito nella orrenda strage dell’11 dicembre 2006. Sorge però un piccolo “giallo” legato a quello strano annuncio apparso sulla pagina FB del programma “Sono innocente” quando il messaggio recitava nei giorni scorsi «Azouz torna in Italia. Non risponderà più a chiamate dei media. Potete rivolgervi a me per concertare i termini economici per rilascio di esclusive o interviste basate sulle dichiarazioni che farà in tribunale al fine di far scarcerare Rosa e Olindo ingiustamente condannati». Quel messaggio è stato scritto, spiega Open e Il Fatto Quotidiano, da una donna che ha poi confermato di ricevere offerte economiche per le interviste e di fungere da semplice passacarte. La replica durissima alle parole di Azouz arrivano però da Beppe Castagna, il cognato inviperito per le continue dichiarazioni del tunisino: «Non mi stupisce affatto la brama di monetizzare di Azouz. Per denaro sposò mia sorella, per denaro vendette a Corona in esclusiva le immagini dalla camera ardente nella sua casa in Tunisia delle bare di mia sorella e mio nipote (io c’ero), per denaro si costituì parte civile insieme anche ai suoi genitori contro i Romano. Per denaro ora fa l’innocentista, sperando in qualche ospitata o intervista ben pagata. Per denaro punta il dito contro di noi. Denaro, denaro e denaro», commenta ad Open il parente di tre vittime della Strage di Erba.