STRAGE DI ERBA, CSM CONTRO TARFUSSER

Cuno Tarfusser ha causato un danno non solo alla sua immagine, ma anche a quella dei magistrati: a sostenerlo è la Sezione disciplinare del Csm nelle motivazioni con cui ha sanzionato nel febbraio scorso il sostituto pg di Milano che aveva chiesto la revisione delle condanne nei confronti di Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba. A darne notizia è il Fatto Quotidiano, facendo riferimento a passaggi molto duro della sentenza, in cui ad esempio Tarfusser è criticato per aver diffuso l’idea che ogni magistrato possa arrogarsi compiti sulla base però di progetti che non gli competono. Il Consiglio superiore della magistratura accusa il magistrato di non essere stato né imparziale né corretto quando ha depositato di sua iniziativa la richiesta di revisione del processo, visto che è competenza esclusiva del procuratore generale presso la Corte d’Appello o del suo vice.



Invece, Tarfusser si è mosso in maniera autonomia dopo aver avuto contatti con Olindo Romano e Rosa Bazzi, da cui ha avuto carte nuove e prove decisive. Il desiderio di giustizia e verità ha mosso il magistrato, che però doveva perseguirlo per il Csm rispettando l’ordinamento giuridico. In un altro passaggio duro, Tarfusser viene accusato di aver agito “come se fosse un componente del collegio difensivo“, dimenticandosi del suo ruolo, preparando la richiesta di fatto con la difesa dei condannati per la strage di Erba, senza preoccuparsi di allertare la dirigenza dell’ufficio.



STRAGE DI ERBA, LO SPECIALE DE LE IENE E LA RICHIESTA DI TARFUSSER

Nelle motivazioni viene riportato il timore di Cuno Tarfusser di essere bloccato per quanto riguarda la richiesta di revisione, motivo per il quale si sarebbe rivolto al procuratore generale solo quando ha completato il lavoro, tramite una mail in cui annunciava di voler discutere di una questione “delicata e urgente“, senza però farvi esplicito riferimento. Un approccio che è stato definito singolare dall’ufficio, che non ha dato riscontro alla mail, motivo per il quale Tarfusser, nella ricostruzione del Csm, avrebbe rapidamente depositato la richiesta, visto che aveva appreso che poi la trasmissione Le Iene avrebbe affrontato la vicenda della strage di Erba.



Visto che il programma avrebbe potuto affrontare la questione solo col deposito dell’istanza, Tarfusser avrebbe dato prevalenza “esigenze dettate dai tempi televisivi“, aggravando ulteriormente la sua condotta. Di conseguenza, il magistrato viene accusato di aver subordinato le disposizioni alla visibilità che quella richiesta avrebbe ottenuto in virtù del servizio delle Iene. Il Csm segnala che fu raggiunto il risultato, visto che la questione della revisione del processo sulla strage di Erba ha avuto una importante risonanza mediatica. Comunque, la sanzione disciplinare del Csm non avrà impatto sulla carriera di Tarfusser, che andrà in pensione obbligatoria ad agosto in virtù del compimento dei 70 anni, ma il magistrato ha annunciato l’intenzione di impugnare la sentenza alle Sezioni Unite della Cassazione.