Gianluigi Nuzzi torna ad occuparsi della strage di Erba, ma non attraverso Quarto Grado, programma in pausa estiva. Lo fa sulle colonne de La Stampa, contrapponendosi al “fronte innocentista” secondo cui Rosa Bazzi e Olindo Romano non sono responsabili della strage. Il giornalista non si spiega come possano godere «di una crescente popolarità innocentista» dopo la loro condanna all’ergastolo del 2011. Nell’analisi di questo aspetto della vicenda sembra esserci una sorta di attacco nei confronti de “Le Iene”, che ha dedicato uno speciale alla vicenda della strage di Erba mettendo in dubbio il fatto che possano essere i coniugi Rosa e Olindo gli assassini. Il programma non viene citato ovviamente, ma considerando i precedenti, il pensiero vola spontaneamente… Non sono mancati infatti riferimenti più espliciti, oltre allo scontro con l’inviato Antonino Monteleone che si è occupato del caso per il programma di Italia 1. «Insomma, due persone profondamente ignoranti e stupide come loro mai avrebbero potuto compiere la mattanza», scrive Gianluigi Nuzzi oggi.



NUZZI “ROSA E OLINDO ASSASSINI INNOCENTI PIÙ AMATI”

Quel che Gianluigi Nuzzi non si spiega è anche che tra coloro che professano l’innocenza di Rosa Bazzi e Olindo Romano c’è Azouz Marzouk, parte lesa della carneficina. Secondo il tunisino, ad aver compiuto la strage di Erba sarebbe stato un commando. «Questa verità alternativa prima sussurrata poi formalizzata addirittura in un’istanza di revisione, quindi urlata sempre più ora gli è costata persino un processo». È a processo perché deve rispondere del reato di calunnia, in quanto ha accusato i coniugi Rosa e Olindo di aver affermato il falso quando si sono dichiarati colpevoli. Il 25 novembre Marzouk interverrà in aula, mentre il 9 dicembre è prevista la sentenza. «Certo, se Azouz dovesse venire assolto in questo processo sarebbe un innegabile colpo indiretto alla sentenza di condanna per la strage di Erba». D’altra parte, l’assoluzione potrebbe significare che resta legittimo dubitare delle confessioni poi ritrattate. Ma su questo aspetto stanno lavorando gli avvocati della coppia per chiedere la revisione.



Nel frattempo sono emersi nuovi reperti che la difesa di Rosa Bazzi e Olindo Romano vuole che vengano analizzati. La Corte d’Assise ha negato loro questa possibilità, ora si attendono i gradi successivi. Intanto lavorano sull’unica concessione che hanno ottenuto: nuovi file originali dalle intercettazioni e altri nastri per capire se sono state compiute alterazioni. Ma solo in autunno, spiega Gianluigi Nuzzi, si saprà se prenderà forma la richiesta di riaprire il processo.

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