Nella nuova puntata di oggi di Quarto Grado, si torna ad approfondire il caso della strage di Erba, già affrontato ampiamente nelle precedenti settimane. Rosa Bazzi e Olindo Romano, i due coniugi condannati all’ergastolo per gli omicidi di Raffaella Castagna, del piccolo figlio Youssef Marzouk, della madre Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini, sono davvero innocenti? La vicenda, a distanza di quasi tredici anni continua a presentare ancora molti punti poco chiari. Il principale ha a che fare con le confessioni che proprio Rosa e Olindo resero rispetto agli omicidi, salvo poi ritrattare le loro versioni e continuare a professarsi, ancora oggi, del tutto estranei ad una delle vicende più buie della cronaca nera nostrana degli ultimi anni. Quelle confessioni giunsero davvero solo perchè furono loro mostrate le foto delle vittime? E quando sarebbe accaduto? Per Gianluigi Nuzzi, padrone di casa della trasmissione di Rete 4, ci sarebbe ancora da fare totale chiarezza sul reale movente della strage di Erba, poichè le semplici liti tra vicini sembrerebbero non giustificare tale violenza nei confronti delle vittime.
STRAGE ERBA, OLINDO E ROSA INNOCENTI? CONFESSIONE FU INDOTTA?
Tra i dubbi che, a tredici anni dalla strage di Erba ancora restano, ci sono certamente le confessioni – poi ritrattate – di Olindo Romano, ricchissime di dettagli, soprattutto in riferimento all’aggressione a Valeria Cherubini. L’uomo, dopo aver ritrattato tutto, ha sempre sostenuto di essere stato indotto a raccontare quella versione agli inquirenti, dietro la promessa di poter vedere l’amata moglie Rosa Bazzi. “Le nostre confessioni facevano parte di una strategia difensiva che non ha funzionato. Ma io e mia moglie siamo innocenti”, aveva infatti dichiarato nell’intervista esclusiva trasmessa da Le Iene. “Quando abbiamo confessato i pm ci hanno mostrato delle foto, ce le hanno fatte vedere loro…”, aveva aggiunto Romano, rivelando alcuni particolari sconvolgenti. “Dove non riuscivamo ad arrivare ci correggevano un po’ loro… e alcuni dettagli noi li abbiamo praticamente visti su un mucchio di fotografie sul tavolo”. Fu davvero questo il motivo che li spinse a ritenersi inizialmente colpevoli della strage, al punto da essere poi condannati alla pena del carcere a vita?