Prosegue l’inchiesta di Antonino Monteleone sulla strage di Erba, con l’inviato de Le Iene che accende i riflettori sulle video confessioni di Rosa Bazzi. Nel corso dell’intervista rilasciata al programma di Italia 1, la moglie di Olindo Romano ha affermato che Massimo Picozzi, ex consulente della difesa, «aveva spento la telecamere, mi aveva detto come muovere le mani, come agitarmi». Rosa, condannata all’ergastolo come il marito Olindo, punta il dito contro il criminologo, reo di averla spinta a confessare il falso. Ma non solo: Antonino Monteleone affronta anche un altro punto poco chiaro che coinvolgerebbe Picozzi e che riguarda il libro scritto dal giornalista Pino Corrias prima che il processo iniziasse. Secondo la ricostruzione de Le Iene, alcuni contenuti dei colloqui psichiatrici siano finiti tra le pagine del testo, nel quale Corrias ringrazierà proprio Picozzi. Raggiunto da Monteleone, il criminologo non risponderà a nessuna delle domande poste. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SI APRE UN NUOVO SPIRAGLIO PER ROSA E OLINDO
Dopo che la Corte d’Assise di Como aveva detto no a nuove indagini sulla strage di Erba, uno dei casi di cronaca nera più efferati e mediaticamente rilevanti degli ultimi anni, sancendo di fatto la prigione a vita per la coppia di coniugi formata da Olindo Romano e Rosa Bazzi, ecco che per i due si apre un nuovo, seppur esiguo spiraglio. Infatti, se sembrava che dopo quasi 13 anni la vicenda avesse avuto una fine ecco che l’intervista della Bazzi a Le Iene ha riacceso le polemiche: la donna, infatti, è emersa come la metà forte della coppia, smentendo alcune delle cose dette da Olindo e per questo motivo è stata presentata d’urgenza una opposizione contro la distruzione dei reperti, affinché possano essere nuovamente analizzati. D’altronde negli ultimi tempi era stato Azouz Marzouk a chiedere che Rosa Bazzi venisse nuovamente interrogata e fossero valutate nuove prove dato che il padre e marito delle due vittime continua a essere certo dell’innocenza della coppia stessa e che dal carcere grida la sua estraneità ai fatti. (agg. di R. G. Flore)
NUZZI CONTRO IL SERVIZIO DE “LE IENE”
Niente nuovi accertamenti sulla strage di Erba: lo ha deciso la Corte d’Assise di Como, che ha respinto le istanze presentate dai legali di Rosa Bazzi e Olindo Romano. La notizia ha suscitato diverse reazioni. C’è quella di Gianluigi Nuzzi, che non nutriva nessun dubbio sulla colpevolezza dei due coniugi. «La strage di Erba è stata compiuta da Rosa Bazzi e Olindo Romano. C’è una sentenza definitiva d’ergastoli della Cassazione, prove e indizi. Non facciamoci impressionare dalle suggestioni», ha scritto il conduttore di Quarto Grado su Facebook. Sarà interessante allora scoprire quella de “Le Iene” che nelle ultime settimane ha approfondito il caso con un’inchiesta a puntate che ha sollevato diversi dubbi su quanto accaduto ad Erba. La decisione di oggi della Corte d’Assise chiude definitivamente la vicenda, ma è attesa una nuova puntata del programma di Italia 1 che ha anticipato una nuova parte dell’intervista a Rosa Bazzi. (agg. di Silvana Palazzo)
STRAGE DI ERBA, NO A NUOVE INDAGINI
Ci sono importanti novità sulla strage di Erba: la Corte d’Assise di Como ha rigettato l’ennesima richiesta di Rosa Bazzi e Olindo Romano di rianalizzare i reperti per i quattro omicidi. Lo riporta Il Giorno, spiegando che ha anche disposto che «venga data esecuzione alla confisca e alla distruzione dei corpi di reato ancora presenti nell’Ufficio». Questo dunque l’epilogo dell’iniziativa della difesa dei coniugi di Erba, i quali erano alla ricerca di un appiglio per ottenere una revisione del processo. Ma la sentenza dei giudici di Como, in applicazione dell’orientamento della Cassazione riguardo le attività di investigazione difensiva, ribadisce che non si può ammettere una finalità «meramente esplorativa» nella richiesta di rinnovare l’istruttoria. E non possono essere permesse «quelle investigazioni che appaiono all’evidenza superflue o inidonee a determinare modificazioni sostanziali del quadro probatorio». Le tre istanze depositate tra fine gennaio e inizio marzo sulla strage di Erba, con cui si chiedeva l’autorizzazione a procedere ad accertamenti tecnici non reperibili su campioni biologici per isolare ipotetici «profili genetici non rilevati durante le indagini espletate nel 2007», sono state tutte respinte. I giudici hanno evidenziato che in nessuna istanza è stata dedotta «la decisività dell’atto di indagine richiesto, e l’utilità che si mira a conseguire».
La prima istanza era stata in parte presentata alla Corte d’Appello di Brescia, che aveva giudicato inammissibile la richiesta di incidente probatorio. Nella parte restante è stata giudicata «del tutto immotivata». Per quanto riguarda l’accesso ai server, in cui sono depositati i file originali delle intercettazioni ambientali, lo stesso pm aveva fatto notare che i dati sono nella disponibilità della Procura, non della compagnia a cui viene delegato il servizio, e che «i difensori hanno già dato atto di essere in possesso di copia delle registrazioni». Infatti il 27 febbraio le difese avevano potuto visionare alcuni corpi di reato, riservandosi poi nuove istanze di accertamenti tecnici. Ma tutte le istanze oggi sono state rigettate.
ROSA BAZZI CONTRO MASSIMO PICOZZI
Rosa Bazzi torna a parlare del video in cui ha confessato di essere responsabile con Olindo Romano della strage di Erba. “Le Iene” trasmetterà infatti nella puntata di oggi, martedì 30 aprile 2019, una parte inedita dell’intervista realizzata nel carcere di Bollate, nella quale viene tirato in ballo il criminologo Massimo Picozzi. Proprio quest’ultimo nei giorni scorsi a “Quarto Grado” aveva raccontato la sua verità, respingendo le accuse di aver “indottrinato” i coniugi e di aver manipolato i video delle registrazioni dei colloqui. Nuove rivelazioni esclusive dunque di Rosa Bazzi: «Lui mi faceva le domande e mi spiegava quello che avevo da dire…mi spiegava “quando è il momento ti devi agitare, cioè muovi le braccia così, muovi le braccia così”». All’epoca dei fatti Picozzi era consulente della difesa. La nuova tesi che la donna, condannata all’ergastolo col marito, fa è che il criminologo avrebbe dato dei consigli nel raccontare i dettagli della strage di Erba dell’11 dicembre 2006, che costò la vita a 4 persone, tre donne e un bambino. E il video della confessione è importante perché è finito nelle mani dei pm e in tv.
ROSA BAZZI “PICOZZI DICEVA COME MUOVERE LE BRACCIA”
Nato come strumento della difesa, il video della confessione quando fu reso pubblico convinse tutti che Rosa Bazzi fosse colpevole prima della condanna. Inoltre, rivela particolari incredibili sui colloqui psichiatrici videoregistratori con Massimo Picozzi, perché – spiega “Le Iene” – se fossero veri farebbero vedere quel video sotto un’altra prospettiva. «Lui aveva spento la telecamera… mi aveva detto come muovere le mani come agitarmi, cioè… tutte queste cose, questo me l’aveva detto Picozzi». C’è un altro aspetto di questa vicenda che coinvolgerebbe ancora il criminologo, e riguarda sempre i video-appunti per una perizia psichiatrica ai coniugi. Il video è finito nelle mani della pubblica accusa senza che venisse depositata alcuna perizia psichiatrica, unico scopo per il quale erano state fatte le riprese. Inoltre, gran parte del contenuto non è stato depositato in Procura e sarebbe finito, “non si sa come”, in un libro scritto dal giornalista Pino Corrias, che è stato pubblicato prima che cominciasse il processo. E questo per i nuovi avvocati difensori di Rosa Bazzi e Olindo Romano è molto grave.
STRAGE DI ERBA, LE IENE DA MASSIMO PICOZZI
“Le Iene” dunque si chiede: chi ha fatto vedere abusivamente i video al giornalista? Nel libro si trovano trascritti i colloqui con Massimo Picozzi, che compare anche tra i ringraziamenti dell’autore, e con l’avvocato difensore Troiano. Era il collegio difensivo all’epoca ad essere in possesso di quei video. Ma Pino Corrias, sentito in aula, non ha voluto rivelare chi gli avesse mandato il materiale. Per questo Antonino Monteleone ha deciso di andare dal professor Picozzi per capire cosa ne pensa e conoscere la sua versione dei fatti. «Quando Olindo e Rosa ritrattarono, lei consegnò tutto il materiale… ma in realtà il materiale presenta dei tagli, lei ha nella sua disponibilità il materiale?», ha chiesto l’inviato al criminologo. Quest’ultimo però non ha risposto, stando a quanto anticipato dal programma di Italia1. E non ha risposto neppure quando gli è stato chiesto «come mai Rosa chiede se era andata bene o era andata male in testa e in coda a dei tagli e delle dissolvenze che ci sono nel filmato». Neppure quando gli è stato chiesto come sia possibile che il giornalista Corrias abbia visto il video di Olindo Romano, il criminologo è rimasto in silenzio. Clicca qui per il video che anticipa il servizio di oggi.