Storie Italiane torna sulla drammatica vicende della strage di Fidene, la sparatoria che ha visto come protagonista Claudio Compiti, colpevole di aver assassinato 4 donne durante una riunione di condominio. In collegamento con il programma Rai vi era Gianmarco Caruso, il primo che ha chiamato il 112 nonchè colui che ha bloccato Claudio Compiti. “Mi sono alzato, ho visto che lui era a terra con l’arma nelle mani, gli ho bloccato il polso e poi qualcuno gli ha bloccato l’arma, poi abbiamo aspettato i carabinieri e l’hanno portato via”.
Per Eleonora Daniele si tratta di un vero e proprio eroe, visto che ha rischiato la vita: “Aveva anche due coltelli, uno da sub e uno a serramanico, ed era pronto ad uccidere. Nei 50 minuti di interrogatorio non ha dimostrato pentimento ma ha datto che moriranno anche gli altri con le bombe in quanto c’era gente che li voleva morti”, ha precisato l’inviata di Storie Italiane, Roberta Spinelli: “C’è l’aggravante della premeditazione, aveva pianificato tutto, aveva programmato anche la fuga con tre zaini con soldi e indumenti”.
STRAGE FIDENE, PROCESSO A CLAUDIO CAMPITI: LE PAROLE DELL’AVVOCATO GALLO
Oggi l’udienza del processo, in cui si sono presentate le parti civili, e l’avvocato Gallo ha spiegato: “In questo momento l’avvocato di Campiti sta facendo questioni sulla costituzione di parti civili, si è costituito anche l’ordine del commercialista perchè una povera commercialista è morta. Il giudice fra un quarto d’ora entrerà in camera di consiglio per decidere. Lui aveva deciso di essere qui in aula poi ad un certo punto non ha più presenziato. Sta cercando di chiedere la seminfermità e questa è una cosa che non deve avvenire perchè tutto il suo comportamento è dettato da lucidità e premeditazione e questo dobbiamo combatterlo con forza”.
Anna Vagli, criminologa, era presente in studio e su Claudio Compiti ha spiegato: “Una persona totalmente capace di intendere e di volere, ha organizzato tutto, sicuramente un qualche disturbo c’è ma lui non ha inficiato sulla lucidità e se non fosse stato fermato il suo bilancio sarebbe potuto essere ancora peggio. Lui era pronto a scappare, quindi i margini di incapacità non ci sono e lo ha confermato anche il medico curante: nessun disagio psicologico e psichiatrico”.