La strage avvenuta a Seul durante la festa di Halloween potrebbe essere spiegata con un tragico gap generazionale. È l’analisi del Los Angeles Times, che sottolinea come per le generazioni più vecchie Halloween sia una ricorrenza che non appartiene alla cultura coreana e questo potrebbe aiutare a comprendere perché le autorità non avessero predisposto un servizio di sicurezza adeguato. Nel weekend di Halloween, nel quartiere Itaewon di Seul si sono infatti radunate oltre 100mila persone, per la maggior parte giovanissime, per divertirsi e festeggiare. Una celebrazione che si è però tramutata in tragica strage domenica 30 ottobre, quando la calca ha provocato la morte di oltre 150 ragazze e ragazzi, ferendone più di 130.
Il quotidiano locale Hankyoreh riporta che all’evento erano stati assegnati appena 137 poliziotti e fa un confronto con il recente concerto dei BTS, popolarissima band sudcoreana, che aveva attirato 55mila spettatori – la metà dei partecipanti alla festa di Halloween di Seul – e aveva visto l’assegnazione di oltre 1.300 poliziotti in aggiunta a 2.700 tra addetti alla sicurezza, volontari e altro personale. Perché invece per una festa di oltre 100mila giovani è stato sottovalutato il problema della sicurezza?
Strage di Halloween a Seul, “le autorità non lo ritenevano un evento importante”
Secondo il Ministro sudcoreano dell’Interno e della Sicurezza, Lee Sang-min, una presenza più massiccia delle forze di polizia non avrebbe fatto la differenza nell’impedire la strage avvenuta a Seul ad Halloween. Lo ha affermato nella giornata di domenica durante un incontro con la stampa, come si apprende dal Los Angeles Times. Il Ministro ha poi precisato che la maggior parte delle forze dell’ordine erano impegnate in una protesta che aveva coinvolto un’altra zona di Seul. Secondo il professore della Kyung Hee University sentito dal quotidiano, Alex Taek-Gwang Lee, le autorità “ritenevano che l’evento a Itaewon non fosse importante, ma la tragedia si è consumata proprio in quel luogo”. E ha sottolineato che “senza considerare e comprendere il gap generazionale e culturale, la pubblica sicurezza può essere messa a repentaglio”. Come può forse dimostrare la strage di Halloween appena consumatasi.
Le feste e le celebrazioni per il giorno di Halloween hanno iniziato a diffondersi in Corea del Sud nei primi anni duemila, grazie al contatto sempre più massiccio delle nuove generazioni con la cultura occidentale. Negli ultimi anni, l’influenza dei social e la multiculturalità di quartieri quali Itaewon hanno fatto il resto, come evidenzia il Los Angeles Times. La celebre festa di Halloween si è tenuta a Seul per oltre un decennio, attirando anche numerosi partecipanti dell’estero, e per questo motivo le autorità avrebbero dovuto essere a conoscenza dell’enorme folla che si sarebbe raccolta come ogni anno, disponendo misure adeguate per evitare questa terribile strage.