Sono passati 20 anni esatti da quell’8 ottobre 2001, una data che per i milanesi e non solo resterà a lungo impressa nella memoria in seguito alla Strage di Linate. Mentre il capoluogo lombardo si risvegliava avvolto dalla tipica nebbia autunnale, a Linate si consumava il più grave disastro aereo mai avvenuto in Italia. Poco dopo le 8.00 si scontrarono un piccolo aereo turistico ed un aereo di linea scandinavo, un Md87 della compagnia Sas. L’impatto fu violentissimo e successivamente l’aereo di linea terminò la sua corsa contro un hangar dell’aeroporto prendendo fuoco.



Nel grave incidente aereo persero la vita 118 persone: oltre ai quattro a bordo del piccolo Cessna anche 110 tra passeggeri e membri dell’equipaggio dell’aereo scandinavo e quattro dipendenti della ditta Sea, he lavoravano all’interno dell’hangar. Un solo sopravvissuto, Pasquale Padovano, il quale trascorse in coma quattro mesi dopo essere stato ricoverato con l’85% del corpo ustionato. L’unico superstite si è sottoposto ad oggi ad oltre 100 interventi chirurgici ma i segni sono ancora molto evidenti. Inizialmente, come rammenta AdnKronos, fu percorsa anche l’ipotesi dell’attentato terroristico, poi archiviata. Dai primi riscontri tuttavia emerse come si trattò di un errore umano. Stando alle testimonianze di alcuni piloti e alla successiva conferma degli inquirenti, il Cessna si trovava nel parcheggio dei voli privati quando, per errore o per risparmiare tempo, imboccò un raccordo sbagliato posizionandosi di traverso rispetto all’aereo scandinavo che stava atterrando proprio in quel momento. Dopo aver urtato il Cessna, si schiantò nell’hangar a fondo pista.



Strage Linate 20 anni dopo: l’omaggio di Milano alle vittime

Solo più tardi si scoprì che la strage di Linate si sarebbe potuta evitare se solo l’aeroporto fosse stato dotato di radar di terra. Tre le inchieste avviate: una da parte dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza dei voli, una della magistratura ed infine del ministero dei Trasporti. Drammatico il momento legato alla fase di identificazione delle vittime, di cui 56 italiane. I periti che hanno collaborato con la magistratura hanno stabilito che passarono esattamente 15 secondi tra l’impatto col Cessna e la morte dei passeggeri dell’Md87. Alla base della strage di Linate non ci fu solo l’errore del pilota del Cessna, ma una serie di disfunzioni aeroportuali.



Il processo iniziò il 20 novembre 2002 per concludersi il 20 febbraio 2008 con la decisione della Cassazione che ha confermato la sentenza d’Appello rendendo definitive le due assoluzioni agli ex dirigenti Enac e confermando 5 condanne per Sandro Gualano (6 anni e 6 mesi), ex amministratore delegato di Enav e per l’uomo radar Paolo Zacchetti (3 anni). Fabio Marzocca, ex direttore generale di Enav ha patteggiato in appello 4 anni e 4 mesi e chiederà l’affidamento ai servizi. Confermati 3 anni di reclusione per Antonio Cavanna e Lorenzo Grecchi, rispettivamente ex responsabile dello sviluppo e manutenzione della Sea e responsabile della gestione risorse aeroportuali. Milano, anche oggi renderà omaggio alle vittima della strage di Linate con la deposizione di una corona di fiori nell’area della tragedia ed una Messa in ricordo delle vittime presso il Bosco dei Faggi, realizzato all’interno del parco Forlanini piantando 118 alberi.