La polizia ha arrestato una persona sospettata di aver sterminato una famiglia di mormoni, nel dettaglio nove persone fra cui sei bambini. Stando a quanto spiega la Cnn, l’identità del fermato non è stata ancora rivelata, ma in base a quanto fatto sapere dall’Agenzia ministeriale per le indagini penali (Amic), al momento dell’arresto l’individuo è stato trovato con due ostaggi legati e imbavagliati, nelle colline di Agua Priests, nello stato di Sonora. Inoltre, l’arrestato era in possesso di diversi fucili, armi di grosso calibro e numerose cartucce. L’arresto è giunto a due giorni dall’omicidio di tre donne e sei bambini, uccisi in maniera brutale lungo il confine fra il Messico e gli Stati Uniti. Sembra che le vittime facessero parte di una setta fondamentalista separata dalla tradizionale Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, e che avessero tutte la doppia cittadinanza, quella americana e quella messicana. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MORMONI, STRAGE DI DONNE E BAMBINI: TRUMP DICHIARA GUERRA AI NARCOS

La strage di mormoni compiuta in Messico – presumibilmente ad opera dei narcos – ha acceso i riflettori sui fedeli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Come riportato da “Il Corriere della Sera”, la comunità è composta in tutto il mondo da 15 milioni di persone: più di 8 vivono negli Stati Uniti, dove sono la quarta religione oltre che quella che cresce con maggiore rapidità. Questo lo si deve al proselitismo attivo che porta oltre cinquantamila giovani seguaci a girare per la nazione allo scopo di convertire nuovi fedeli. Professori di un modo di vivere molto conservatore, il loro credo si basa sull’esperienza del predicatore Joseph Smith, che nel 1830 aveva “ricevuto” il “libro di Mormon”, fondativo del culto. Spiega “Il Corriere della Sera” che Smith ricevette “una serie di visioni angeliche, in forma di tavole d’oro incise in una lingua antica e sconosciuta, detta da lui «egiziano riformato». «Mor-mon», in questa lingua, varrebbe «più buono». A donarle sarebbe stato un angelo di nome Moroni”. Il mormone più celebre al mondo è Mitt Romney, già avversario di Barack Obama alle presidenziali Usa. Ma famosissima è anche Stephenie Meyer, autrice della saga Twilight, che secondo fan e critici avrebbe fatto dell’amore tra Bella ed Edward la metafora del “matrimonio eterno” dei mormoni. (agg. di Dario D’Angelo)



STRAGE MORMONI UCCISI: BILANCIO DESTINATO A SALIRE

Col passare delle ore emergono dettagli sempre più raccapriccianti a proposito della strage di una famiglia di Mormoni in Messico, vittima di una agguato da parte di un commando di narcos: secondo quanto si apprende dalle cronache locali, il numero delle vittime parla di tre donne, tutte madri, e dei loro nove figli, alcuni dei quali ancora neonati, ritrovati dalle forze dell’ordine o crivellati di colpi o, in alcuni casi, bruciati vivi. Il procuratore generale dello Stato di Chihuahua ha purtroppo confermato che il numero di morti potrebbe crescere nelle ultime ore e che non è definitivo. A far inorridire inoltre è che l’agguato al convoglio della comunità mormone che si stava spostando grazie a tre auto dal centro di Bavispe è avvenuto in pieno giorno e sarebbe stato perpetrato da alcuni membri appartenenti a un importante cartello messicano della droga: a salvarsi dalla strage sarebbero stati comunque sette bambini anche se non è nemmeno chiaro quale sia il numero dei sopravvissuti dato che alcuni potrebbero essersi nascosti in un vicino bosco e aver assistito all’esecuzione sommaria dei propri cari. (agg. di R. G. Flore)



TRUMP, “ORA GUERRA AI NARCOS”

L’uccisione della famiglia di mormoni americani, probabilmente per mano di un gruppo di narcos, rischia di diventare un caso politico tra gli Stati Uniti e il Messico. E’ stato Donald Trump in persona, sul suo profilo Twitter, a commentare la morte di 3 donne e nove bambini in un attacco di cui non è ancora chiaro il movente, e a promettere guerra ai cartelli della droga messicani. Queste le parole utilizzate dal tycoon:”Una splendida famiglia dello Utah è finita nello scontro fra due cartelli di droga che si stavano sparando. Il risultato è stata l’uccisione di molti americani. Se il Messico ha bisogno o chiede aiuto contro questi mostri, gli Stati Uniti sono pronti a essere coinvolti e a fare il lavoro in modo veloce ed efficace. Questo è il momento per il Messico di fare la guerra ai cartelli della droga per spazzarli via dalla faccia della terra con l’aiuto degli Stati Uniti. Aspettiamo solo una chiamata“. L’assist di Trump non è stato però particolarmente apprezzato da Città del Messico, che con l’inquilino della Casa Bianca ha dei trascorsi per così dire “burrascosi” per via della costruzione del tanto controverso muro al confine. Il presidente Andres Manuel Lopez Obrador ha infatti replicato:”Il Messico è pronto a lavorare con l’Fbi purché la sua indipendenza sia rispettata, e non penso che avremo bisogno di un intervento straniero”. (agg. di Dario D’Angelo)

STRAGE MORMONI IN MESSICO

Una strage tremenda è avvenuta nelle scorse ore in Messico, con una famiglia di mormoni letteralmente trucidata pare da una banda di narcos a Rancho de La Mora, luogo funestato da tempo dai narcotrafficanti e terroristi dei cartelli di mezzo Messico: in tutto sarebbero 12 i morti, tra donne, bambini e addirittura due neonati rimasti uccisi al confine tra gli stati Chihuahua e Sonora, non lontano dagli Stati Uniti e da quel “muro” anti-migranti che il Presidente Trump vuole costruire tra Usa e Messico. I mormoni sarebbero tutti di origine americana e sarebbero rimasti vittime di un’imboscata dei narcos con diversi colpi di arma da fuoco che hanno di fatto “giustiziato” alcune madri, i loro 4 bambini e due gemelli neonati di sei mesi. Secondo i primi racconti che arrivano oltre Oceano, almeno altri cinque bambini – sempre parenti della larga famiglia di religione mormone – sono riusciti a fuggire anche se uno è rimasto colpito e ferito di striscio dalla scarica di colpi. Sono loro ad aver poi avvertito una loro zia che a sua volta ha raccontato a Julian LeBaron, noto attivista messicano in favore delle vittime dei narcotrafficanti, fratello di Benjamin Lebaron, fondatore di un gruppo di attivisti contro il crimine chiamato SOS Chihuahua nonché assassinato nel 2009.

STRAGE MORMONI IN MESSICO: SOSPETTI SUI NARCOS

Un’altra ragazza è riuscita a fuggire dalla trappola mortale ma al momento non è stata ancora rinvenuta dopo la fuga nel bosco vicino al luogo della sparatoria; «E’ stato un vero massacro», racconta l’attivista Lebaron alla Radio messicana “Formula Radio” dopo che da anni denuncia i vari gruppi criminali nella zona. Una rappresaglia che potrebbe suonare come una “vendetta” proprio contro l’opera dei Lebaron, con l’imboscata tesa contro l’innocente famiglia mormone rimasta decimata dal brutale attacco di questa mattina. «Mia cugina era in macchina insieme ai suoi quattro figli» – due gemellini di sei mesi e due bimbi di 8 e 10 anni – «diretta all’aeroporto di Phoenix, quando è stata attaccata e raggiunta da colpi di arma da fuoco all’altezza di Rancho de la Mora», racconta ancora l’attivista in lacrime dopo quanto avvenuto. Pare che alcune delle vittime siano state trovate nelle automobili senza vita e con ustioni su tutto il corpo: alcuni sono morti subito, altri sono stati bruciati vivi nella rappresaglia, spiegano le autorità dopo i primi rilievi sul luogo della strage di mormoni avvenuta nelle scorse ore. Come spiega bene Repubblica, la comunità colpita è costituita dai discendenti dei mormoni fuggiti dagli Stati Uniti nel XIX secolo visti di non buon occhio dai nativi locali specie per la poligamia che vivono nelle loro comunità.