Strage Paderno Dugnano, il 17enne che ha ucciso a coltellate i genitori e il fratello di 12 anni nella villetta di famiglia, sarà sottoposto a perizia psichiatricaper valutare la capacità di intendere e di volere al momento dei fatti. Come disposto dal Tribunale per i minori di Milano, l’esame si svolgerà il prossimo 24 ottobre e l’incarico sarà affidato a periti di parte. Come richiesto dal suo legale Amedeo Rizza, occorrerà valutare in modo approfondito se il ragazzo sia effettivamente affetto da gravi disturbi mentali, il che potrebbe rappresentare una plausibile spiegazione al movente del delitto, anche perchè come ha riferito più volte pubblicamente la difesa, lo stesso 17enne avrebbe più volte confessato di essere stato in preda a disagi di tipo psicologico.



La perizia poi, potrebbe anche eliminare l’altra ipotesi fatta dai Pm ma contestata dagli avvocati del minore, che è quella dell’aggravante della premeditazione che si aggiungerebbe all’accusa di triplice omicidio volontario. Nel frattempo il ragazzo è stato trasferito nel carcere minorile di Firenze e ha rilasciato dichiarazioni poi messe a verbale, nelle quali emergono dettagli sulla dinamica che ha portato al delitto.



Strage Paderno Dugnano, il 17enne: “Volevo ricominciare una nuova vita, ma la mia famiglia non era il problema”

Il 17enne colpevole della strage di Paderno Dugnano, arrestato dopo aver confessato di aver ucciso la madre il padre e il fratello di 12 anni con un coltello, sarà sottoposto a perizia psichiatrica. Come sostiene la difesa, il ragazzo potrebbe essere affetto da problemi mentali, gravi a tal punto da compromettere le capacità di intendere e volere al momento del grave episodio di violenza. Questi disagi sarebbero stati confermati già dallo stesso minore, che ha fatto mettere a verbale alcune dichiarazioni nelle quali ha provato a spiegare le inquietitudini che lo avrebbero spinto a compiere il delitto: “Volevo ricominciare una nuova vita e cancellare quella di prima”, ha detto.



Spiegando anche di avere un malessere di cui non aveva mai parlato con i genitori. “Mi sentivo un estraneo rispetto agli altri, che vedevo meno intelligenti e presi da problemi inutili“. Il 17enne poi aveva anche raccontato che la sua intenzione era quella di scappare dopo l’omicidio per arruolarsi in Ucraina, una soluzione che però non spiegherebbe i motivi della strage, anche perchè , parlando dei genitori ha affermato: “Non ero convinto di voler uccidere, il problema non era la mia famiglia“.