Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria, ha incontrato poche ore fa il 17enne indagato per la strage di Paderno Dugnano (Milano) nella quale avrebbe sterminato la famiglia. Vittime il padre Fabio Chiarioni, 51 anni compiuti nel giorno del massacro, la madre Daniela Albano, 49, e il fratellino di 12 anni Lorenzo.



Don Burgio ha parlato di un momento molto delicato e importante, sarebbe stato riconosciuto dal ragazzo che, riporta Famiglia Cristiana, gli avrebbe detto “Tu sei quello del ‘Non esistono ragazzi cattivi“: “Mi ha subito citato la frase che è anche il titolo del libro in cui racconto la mia esperienza di educatore». Don Burgio, sacerdote in prima linea da tempo sul fronte dell’emergenza educativa – ha firmato anche un patto di recente con il Governo Meloni assieme ad altri due sacerdoti come Don Coluccia (a Roma) e Don Patriciello (a Caivano) – coglie il tema dell’educazione e del difficile vuoto che rischia di annientare i giovani di ogni estrazione sociale, anche i più ben agiati come poteva essere il 17enne di Paderno. «In lui», prosegue il cappellano del Beccario che ha ereditato il difficile ruolo di Don Gino Rigoldi, «come in altri ragazzi che incontro, ho trovato un vuoto profondissimo che è un abisso a cui gli adulti, compresi noi preti, non sappiamo rispondere“.



Strage Paderno Dugnano, l’incontro tra il cappellano e il 17enne indagato prima dell’interrogatorio

L’incontro tra don Burgio e il 17enne indagato per la strage di Paderno Dugnano è avvenuto a ridosso dell’ìnterrogatorio di garanzia. Appena lo ha visto, il giovane gli avrebbe chiesto di confessarsi e questo ha colto di sorpresa il cappellano: “La cosa mi ha un po’ spiazzato. È molto provato, ovviamente, è stato un momento importante. È comunque lucido e capisce quali possono essere le conseguenze di questa situazione“.

Don Burgio ha parlato di “un ragazzo fragile, come tanti nostri ragazzi cosiddetti ‘normali’ perché ormai il disagio è trasversale, non riguarda più soltanto quelli dei quartieri più a rischio o quelli che arrivano da famiglie sbandate o assenti. Ci sono domande profonde a cui non si riesce a trovare risposte“. Davanti al gip per i minori, Laura Margherita Pietrasanta, il ragazzo reo confesso di aver ucciso padre, madre e fratello minore nella notte dell’ultimo giorno di agosto, vedrà quasi certamente la convalida del fermo presso il Beccaria: «Ho compiuto questo gesto perché pensavo in quel momento che potesse essere la soluzione a un malessere che provavo da giorni», è quanto riferito dall’avvocato del minorenne in merito ai “motivi” dietro l’incredibile e tragico gesto.



Mentre sono stati disposti nuovi sopralluoghi nella villetta della strage a Paderno Dugnano, è di ieri il messaggio lanciato dal nonno del ragazzo che nonostante il dolore enorme per aver perso quasi tutta la famiglia non intende abbandonare il nipote, «Non so perché l’ha fatto, ma nonostante il dolore per queste perdite vogliamo incontrarlo al più presto».