La strage di Samarate è tornata protagonista nel corso della puntata di oggi de I Fatti Vostri, su Rai 2. I fatti che hanno preso il nome di strage sono piuttosto semplici, per quanto terribili e risalgono alla notte del 24 maggio 2022. In quell’occasione Alessandro Maja, attualmente in carcere con un processo che si è tenuto nella giornata di venerdì, uccise a colpi di martello la moglie, Stefania Pivetta, la figlia Giulia di 16 anni, e ridusse in fin di vita l’altro figlio, Nicolò di 23 anni, condannandolo a vivere in sedia a rotelle.



Per parlare della strage di Samarate, nella piazza del programma di Rai 2 sono stati ospitati Giulio, il padre della moglie e nonno delle vittime, e lo stesso Nicolò. Quest’ultimo si è trovato con la vita stravolta, costringendolo a sottoporsi a parecchi interventi alla testa, ma ora racconta di stare “decisamente meglio”. Passando a parlare, invece, di quei tristi e difficili momenti, racconta che “nell’ultimo periodo aveva fatto notare delle preoccupazioni per quanto riguardava il suo lavoro, ma niente che facesse presagire” quanto accaduto durante la strage di Samarate. “Provavo dei sentimenti molto contrastanti“, racconta, “il perdono è molto difficoltoso… Mi aspetto che venga punito per il reato. L’ergastolo penso che possa essere la pena più giusta”.



Strage di Samarate, il nonno Giulio: “Maja racconta stro*zate”

Dopo l’intervento di Nicolò, la trasmissione si è concentrata sul racconto del nonno delle vittime, Giulio. Ricorda che quel mattino, “tornando a casa, passiamo davanti a casa loro e vediamo che c’è la macchina della polizia, i carabinieri e un po’ di persone, abbiamo pensato ad un furto. Ci avviciniamo”, e racconta che “il carabiniere non sapeva dirmi nulla, passavano i minuti ma nulla”, e fu solamente dopo parecchio tempo che il figlio Mirko glielo disse.

Il nonno, parlando della strage di Samarate fatica a trattenere le lacrime, sottolineando che è difficile “sapendo come sono state ridotte, mentre dormivano… una vigliaccata”. Ma ricorda anche che “qualche giorno prima [Giulia] mi disse che era successa una cosa strana la notte, che si era trovata papà seduto a letto e le aveva chiesto scusa. Poi alla sua amica aveva detto che stava piangendo, come se sapesse già cosa stava per succedere”. Passando ai processi sulla strage di Samarate, racconta che “venerdì ho saputo che oltre alla martellata le ha fatto dell’altro“, e come il nipote, non sa se “lo perdoneremo. Ha avuto anche il coraggio di infangare mia figlia…” e secondo lui, a processo, Alessando Maja, “ha detto solo le cose che gli interessava a lui… tutte stro*zate“.