La strage di Samarate, quella in cui l’interior designer Alessandro Maja ha ucciso nel sonno la moglie 56enne e la figlia Giulia (16 anni), ferendo gravemente anche l’altro figlio Nicolò (23), è stata trattata a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. In particolare, è stata mandata in onda la testimonianza del suocero del killer, il quale, comprensibilmente scosso per l’accaduto, ha parlato della vicenda in questi termini: “Tornare qui mi fa un effetto drammatico. È drammatico vedere la casa di mia figlia sporca di sangue. Il mio pensiero va a mio nipote. Non è ancora fuori pericolo di vita, ma hanno detto che è stabile, risponde bene alle terapie”.



In merito al genero Alessandro Maja, il suocero, malgrado l’ingiustificabile pluriomicidio di Samarate, ha affermato in tv: “Io non posso parlare male di lui. È sempre stato un padre speciale, un genero generoso. Non posso dire niente, assolutamente, almeno fino a un certo punto della sua esistenza”.



STRAGE DI SAMARATE, IL SUOCERO DI ALESSANDRO MAJA: “HO ALZATO LA VOCE CON LUI, MA NON REAGIVA”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, Giulio Pivetti, suocero del killer di Samarate, ha asserito: “Nessuno riesce a spiegarsi cosa sia successo. Ho cercato di capire in mille modi cosa ci fosse che non andava, ma niente, faceva sempre scena muta. Gli ho parlato di persona sabato: mia figlia mi aveva telefonato piangendo, chiedendomi di venire da lei perché suo marito sragionava. Asseriva di essere sull’orlo della povertà e di essere senza lavoro. Adesso abbiamo appuntamento con il commercialista e con l’avvocato e sicuramente andremo fino in fondo a questa storia”.



E, ancora: “Siccome io sono sempre stato educato in casa d’altri, sabato non è stato così. Avevo alzato la voce nei suoi confronti, ma litigare con Alessandro era impossibile, in quanto lui stava sempre in silenzio. Non c’era modo di smuoverlo, non si otteneva alcuna tipologia di risposta da lui”.