A distanza di quarant’anni dalla strage di Ustica, permane il segreto di Stato su certi documenti che svelerebbero i rapporti intrattenuti dall’Italia col Medio Oriente negli anni ottanta. Restano dunque top secret le carte del Sismi che venivano da Beirut, con la delusione cocente di Giuliana Cavazza, la figlia di una vittima della strage di Ustica, che da tempo si batte per avere accesso ai documenti. Ma di renderli pubblici non se ne parla, come confermato dalla risposta inviata direttamente da palazzo Chigi che teme per gli equilibri della Repubblica: “Pubblicarla arrecherebbe un grave pregiudizio agli interessi della Repubblica”. Sebbene il 1980 sia lontano, pubblicare certi documenti sarebbe ancora troppo rischioso. Restano dunque tutti gli interrogativi sulla strage di Ustica, coi servizi segreti che appaiono intenzionati a mantenere il segreto almeno fino al 2029.



Strage di Ustica, segreto di Stato per altri nove anni

A confermarlo è stato l’ex Senatore, Carlo Giovanardi, proprio in un incontro a palazzo Chigi. Troppo rischioso svelare le carte, che evidentemente “arrecherebbero un grave pregiudizio agli interessi della Repubblica”. Alcuni parlamentari della scorsa legislatura li hanno letti, pure per loro resta ovviamente il vincolo e non possono divulgarne i contenuti.

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