Confermate le responsabilità civili e penali per la strage di Viareggio, il disastro in cui nel 2009 persero la vita 32 persone. È quanto stabilito poche ore fa dalla Cassazione al termine di una lunga camera di consiglio, ma ci sarà un appello ter a Firenze per il ricalcolo della pena alla luce dell’applicazione delle attenuanti generiche per l’ex ad di Fs, Mauro Moretti, e altri imputati. 



Nell’appello bis, ricostruisce Ansa, Moretti è stato condannato a cinque anni e la decisione dei supremi giudici romani porterà ad un abbassamento della pena. “Il ricalcolo della pena evita il rischio degli arresti – ha spiegato l’avvocato difensore, Ambra Giovene -. Il carcere non lo rischia sicuramente: la riduzione della pena che potrebbe essere comminata a Firenze la farà scendere, non sarà più pari a cinque anni“.



Strage Viareggio, familiari delle vittime dopo sentenza: “Una presa in giro”

Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, alcuni parenti delle vittime della strage di Viareggio avrebbero espresso critiche alla decisione con cui la Cassazione ha disposto un appello ter per il ricalcolo della pena, al ribasso, per Moretti e altri imputati nel processo sui fatti del 2009. “Una presa in giro“, avrebbero dichiarato alcuni accompagnando con un velo di amarezza la soddisfazione comunque presente per il riconoscimento delle responsabilità. L’entità delle pene dovrà quindi essere rideterminata in base all’applicazione delle attenuanti generiche.



Sette gradi di giudizio, è una presa per i fondelli, siamo la barzelletta d’Italia” avrebbe dichiarato Daniela Rombi, una delle voci dell’associazione “Il mondo che vorrei” che riunisce i familiari delle vittime. “L’unica cosa che abbiamo capito è che sono state riconosciute le responsabilità – il commento di Marco Piagentini, presidente dell’associazione -. Ora però vogliamo capire bene con i nostri avvocati il dispositivo della sentenza“. La Suprema Corte, riporta Ansa, ha accolto parzialmente i ricorsi di alcuni imputati tra cui Moretti e ha annullato con rinvio la sentenza dell’appello bislimitatamente all’entità della riduzione di pena inflitta a tali imputati per le circostanze attenuanti generiche, che era stata determinata dalla Corte di Appello“.